A settembre,  il dato congiunturale del commercio al dettaglio è stimato dall'Istat in diminuzione, rispetto ad agosto, del -0,8% in valore e del -0,4% in volume, a causa del calo delle vendite dei beni non alimentari (-1,3% in valore e -0,7% in volume) mentre quelle dei beni alimentari sono sostanzialmente stazionarie (invariate in valore e in lieve crescita, +0,1%, in volume).


Nel dato trimestrale, le vendite al dettaglio registrano invece, rispetto al periodo maggio-aprile, un aumento del +13,9% in valore e del +13,7% in volume, grazie alla forte crescita dei beni non alimentari (+28,8% in valore e +27,4% in volume). In leggera flessione, invece, i beni alimentari (-0,7% in valore e -0,4% in volume).


Su base tendenziale, a settembre il commercio al dettaglio aumenta del +1,3% in valore e del +1,5% in volume, rispetto a settembre 2019. Le vendite dei beni alimentari crescono sia in valore che in volume (rispettivamente +3,8% e +2,6%), quelle dei beni non alimentari sono in calo in valore (-0,6%) e in aumento in volume (+0,8%).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee per i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori riguardano, come per il mese di agosto, Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni, telefonia (+10,6%) e Utensileria per la casa e ferramenta (+7,2%). Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per Calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-8,7%), Giochi, giocattoli, sport e campeggio (-7,2%) e Cartoleria, libri, giornali e riviste (-7,1%).


Il valore delle vendite al dettaglio aumenta per la grande distribuzione (+1,4%) e diminuisce per le imprese operanti su piccole superfici (-0,3%). Le vendite al di fuori dei negozi calano del 7,0% mentre il commercio elettronico è in sostenuto aumento (+24,9%).