"In seguito all’attacco aereo senza precedenti dell’Iran contro Israele, il presidente Biden si sta coordinando con alleati e partner, compreso il G7, e con i leader bipartisan del Congresso, su una risposta globale. Nei prossimi giorni, gli Stati Uniti imporranno nuove sanzioni contro l’Iran, compreso il suo programma missilistico e di droni, nonché nuove sanzioni contro le entità che sostengono il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) e il Ministero della Difesa iraniano. Prevediamo che i nostri alleati e partner presto adotteranno le proprie sanzioni. Inoltre, continuiamo a lavorare attraverso il Dipartimento della Difesa e il Comando Centrale degli Stati Uniti per rafforzare ed espandere ulteriormente l’integrazione di successo della difesa aerea e missilistica e dei sistemi di allarme rapido in tutto il Medio Oriente per erodere ulteriormente l’efficacia delle capacità missilistiche e UAV dell’Iran. Queste nuove sanzioni e altre misure continueranno a esercitare pressioni costanti per contenere e degradare la capacità e l’efficacia militare dell’Iran e affrontare l’intera gamma dei suoi problematici comportamenti. Negli ultimi tre anni, oltre alle sanzioni legate ai missili e ai droni, gli Stati Uniti hanno sanzionato oltre 600 individui ed entità legate al terrorismo, al finanziamento del terrorismo e ad altre forme di commercio illecito, orribili violazioni dei diritti umani e sostegno a gruppi terroristici per procura, tra cui Hamas, Hezbollah, gli Houthi e Kataib Hezbollah. La pressione continuerà. Non esiteremo a continuare ad agire, in coordinamento con alleati e partner in tutto il mondo, e con il Congresso, per ritenere il governo iraniano responsabile delle sue azioni dannose e destabilizzanti".
Questa la dichiarazione rilasciata ieri, pubblicata dalla sala stampa della Casa Bianca, dal consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, con cui l'amministrazione Biden annuncia nuove sanzioni all'Iran.
Da sottolineare, ancora una volta, il doppio standard con cui Washington e i Paesi del cosiddetto occidente democratico affrontano la realtà.
Quello che dovrebbero spiegarci è quale sarebbe stata la loro reazione nel caso in cui un drone israeliano gli avesse raso al suolo una sede diplomatica. Si sarebbero forse complimentati con Tel Aviv, con l'auspicio che in futuro continuasse a fare altrettanto? È difficile crederlo, a partire da quella che sarebbe stata la reazione della Casa Bianca!
Inoltre, Washington e i suoi alleati sono ben consci che l'attacco iraniano è stato solo un attacco dimostrativo in risposta a quello che era stato, in sostanza, una dichiarazione di guerra.
Ma Washington e i suoi alleati che fanno? Invece di minacciare Israele di pesanti sanzioni nel caso voglia rispondere a Teheran, annunciano nuove sanzioni all'Iran, responsabile di "problematici comportamenti", di orribili violazioni ai diritti umani e di finanziamento al terrorismo.
Sicuramente è così. Ma allora, secondo Washington e secondo chi ne condivide le strategie, perché non dovrebbero considerarsi problematici anche i comportamenti di Israele che da mesi sta palesemente e orribilmente violando i diritti umani e finanziando il terrorismo. Gli oltre 33mila morti di Gaza non sono sufficienti a dimostrarlo, insieme alle centinaia di uccisioni effettuate in Cisgiordania? E non è terrorismo quello dell'esercito israeliano? E non è terrorismo quello dei coloni ebrei finanziati e armati di tutto punto dai governi israeliani per occupare, rubare, depredare, distruggere le proprietà dei residenti palestinesi, vittime anche di veri e propri pogrom, nei Territori Occupati di Gerusalemme Est e Cisgiordania?
Se spiegassero perché l'opinione pubblica non dovrebbe porsi tale quesito, ne saremmo felici... finora però non c'è stata alcuna spiegazione.