Sit-in in piazza sant’Oronzo per la giornata internazionale della donna. L’8 marzo per rivendicare lavoro, diritti, libertà
Per la Giornata Internazionale della Donna, Lunedì 8 Marzo in Piazza Sant’Oronzo di Lecce (ore 17.00), associazioni e movimenti del territorio Leccese - nello specifico LeA - Liberamente e Apertamente, Casa delle donne Lecce, Casa del Popolo Silvia Picci Lecce, Amnesty Lecce, Collettiva, FreeD A., Link- coordinamento universitario e Udu - Studenti Indipendenti - si riuniranno per una manifestazione statica a distanza (Sit-In), nel rispetto delle norme ANTI-COVID 19. Le referenti delle associazioni dichiarano:
«Scenderemo a manifestare in piazza Sant’Oronzo a distanza di sicurezza e con tutte le misure cautelative, per rivendicare le istanze che da anni portiamo avanti. Per questo riteniamo fondamentale portare la riflessione collettiva su dei punti fondamentali della quotidianità, con particolare riferimento alle conseguenze derivanti dalla gestione della pandemia da CoViD-19. Non possiamo infatti ignorare gli effetti sanitari, sociali ed economici che stiamo subendo da un anno a questa parte e come questi stiano colpendo in particolar modo le donne, schiacciando la loro già ridotta libertà e compromettendone ancora di più i diritti».
Il Sit-In è un appello alla cittadinanza che mira a un coinvolgimento delle persone e delle realtà vicine alle tematiche, infatti aderiscono all’iniziativa anche Arcigay Salento, Agedo Lecce, Ra.ne., Sentinelli del Salento. Durante la manifestazione si alterneranno interventi e monologhi che argomenteranno Lavoro, Diritti e Libertà della donna.
Le associazioni evidenziano l’importanza della partecipazione alla giornata dichiarando:«Sono proprio le donne il bersaglio dei massivi licenziamenti avvenuti in questi mesi: basti pensare che solo nel dicembre del 2020, su 101 mila persone licenziate 99 mila sono donne (il dato totale del 2020 fa riferimento a 312 mila donne su un totale di 444 mila licenziamenti: il 70,3%). Numeri enormi ed inaccettabili che non lasciano spazio alla “casualità”: dimostrano come la condizione lavorativa femminile si inserisca in un quadro più ampio di discriminazione sessista sistemica L'accesso al mondo del lavoro è la base fondamentale per la libertà di ogni donna, diritto che offre la possibilità di uscire da rapporti di subordinazione e avviare processi di emancipazione personale e che nei mesi scorsi è stato pesantemente minacciato da questi licenziamenti discriminatori. Un esempio su tutti di quanto le donne stiano subendo un ancor più pesante rimodulazione in minus dei propri diritti è dato dalle notizie relative alle direttive regionali in maniera di aborto, che oltretutto si discostano dalle neo aggiornate linee guida del Ministero della Salute. A ciò si aggiunge che, ancora oggi, la normativa italiana sullo stupro non prevede il principio del consenso nelle fattispecie che definiscono lo stupro. Chiediamo che la normativa venga rivista, attraverso l’introduzione del principio del consenso che porti a considerare reato qualsiasi atto sessuale si consumi con l’assenza del consenso esplicito e valido, per ribadire che il sesso senza consenso è stupro. Infine invitiamo tutte le donne vittime di violenza a dar voce ai propri diritti chiamo il numero verde antiviolenza 1522.Lavoro, Diritti e Libertà dovrebbero essere le fondamenta della dignità umana, ma è il 2021 e ci troviamo ancora nella posizione di dover lottare per averli!»