Questi sono gli accordi su cui alcuni Paesi partecipanti alla COP26 hanno dichiarato di impegnarsi per combattere il problema del surriscaldamento globale:

Stati Uniti e Cina hanno deciso di collaborare nei prossimi anni per limitare l'aumento della temperatura globale entro 1,5° C;

i rappresentanti  di oltre 100 Paesi  hanno promesso di porre fine e invertire alla deforestazione entro il 2030. Tra questi anche il Brasile, dove si trova gran parte della foresta pluviale amazzonica;

gli Stati Uniti e l'Ue hanno annunciato una partnership globale per ridurre le emissioni di gas serra causate dal metano entro il 2030;

più di 40 paesi si sono impegnati ad abbandonare il carbone come fonte energetica, ma Cina e Stati Uniti che sono i maggiori utilizzatori di quella fonte fossile non fanno parte di quei Paesi;

nuovi fondi (secondo alcuni insufficienti) per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad affrontare le problematiche per combattere il cambiamento climatico e riparare i danni conseguenti;

una nuova alleanza che impegni i Paesi a fissare una data per porre fine all'uso di petrolio e gas e a non concedere più nuove licenze per l'esplorazione di nuovi pozzi.

Le buone intenzioni sopra riportate, anche se non condivise da tutti, dovrebbero poi essere messe in pratica. ma la mancata condivisione a livello globale dei temi elencati lascia alquanto perplessi per il raggiungimento degli obiettivi. Alquanto di più, però, lascia perplessi il fatto che, ad esempio, Cina e Stati Uniti concordino nel voler raggiungere l'obiettivo di contenere in 1,5° C il riscaldamento globale, ma non dichiarino di abbandonare l'utilizzo del carbone di cui sono i maggiori consumatori a livello mondiale.

Per trovare un punto d'incontro tra le esigenze e le incongruenza dei vari Paesi, in queste ore si parla di una ulteriore bozza di accordo presentata ai partecipanti della COP26, i cui lavori sono ormai arrivati a conclusione.

Per raggiungere un'adesione all'accordo da parte di tutti i partecipanti, nella nuova bozza si chiede ai Paesi di rivelare i loro piani per ridurre in modo massiccio le emissioni di gas serra a una velocità molto più rapida rispetto al passato, ma in cambio, verrebbero però ammorbiditi gli impegni per ridurre l'utilizzo di carbone e altri combustibili fossili! Inoltre, nella nuova bozza, viene chiesto a tutti i Paesi di aumentare il loro sostegno alle nazioni più povere per affrontare le conseguenze del cambiamento climatico.

Riuscirà la COP26 a tradurre in promesse credibili l'esigenza di risolvere un problema che non è più possibile rimandare? Sono in molti a non crederlo e, viste le premesse, hanno più di un valido motivo.