La violenza sulle donne è da condannare... ma non sempre
Oggi il Governo del cambiamento ci ricorda che si celebra la "Giornata mondiale contro la violenza sulle donne".
Dal 2000 ad oggi sono state 3100 le donne uccise, più di tre a settimana. Nei primi dieci mesi di quest’anno in Italia le vittime di femminicidio sono state 106, una ogni 72 ore.
In quel numero, ci sono madri, figlie, sorelle, amiche, conoscenti, uccise spesso da persone di cui si fidavano e che hanno ripagato la loro fiducia con la violenza... dentro le mura domestiche, sul posto di lavoro, per strada.
Il Governo, inoltre, ci ricorda anche che con il Dipartimento per le Pari opportunità è impegnato in prima linea con interventi, misure e strumenti a sostegno delle donne vittime di violenza.
Questo è lo spot a sostegno della campagna...
Una giusta attenzione ad un problema sociale che riguarda il Paese e che ha a che fare con la lotta alla violenza e il rispetto della dignità e dei diritti delle persone. Tra l'altro, tra un paio di settimane, ricorre il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Quello che viene da chiedersi è perché il Governo si preoccupi di condannare la violenza sulle donne, una violenza tale da causarne persino la morte, quando poi non si preoccupa della sorte delle donne che sono in mare o del fatto che queste possano essere "salvate" da degli aguzzini (libici) che le riporteranno in campi di detenzione in cui continueranno a sfruttarle e a violentarle? Anche quella è violenza.