Esteri

Trump, Biden, Barrett e il coronavirus: ecco cosa li unisce

Nel Giorno del Ringraziamento gli americani non potranno essere grati a Dio per la pandemia, dato che non è un dono, ma neppure per l'andamento del contagio, ma questo è  dovuto al poco che loro hanno fatto finora per evitarlo.

E così, quest'anno, gli americani festeggiano il Thanksgiving Day dopo aver registrato quasi 180mila nuovi casi Covid e 2.292 decessi nelle ultime 24 ore, con il numero degli ospedalizzati che ha raggiunto quota 90mila.

Era dalla fine di giugno che l'America non registrava un così alto numero di morti, non lontano dal record di 2.752 registrato il 15 aprile.

Ma non è certo una sorpresa, visto che la mortalità da Covid aumenta a partire dalle due settimane successive all'aumento del numero dei contagi. Con il numero di nuovi casi di virus alle stelle, era inevitabile che anche le morti aumentassero... prima o poi.

Sicuramente, rispetto al passato, gli attuali protocolli di cura consentono di salvare molte più persone, ma non tutte sono in grado di guarire, oltre a quelle che non possono neppure permettersi di andare in un ospedale.

Di tutto questo gli americani devono ringraziare la sciagurata politica di Trump che, sostenendo teorie negazioniste o "diminuzioniste", ha contribuito alla diffusione della pandemia, oltre ad aver lasciato intendere che con le cure attuali e il vaccino imminente la Covid non fosse più un problema. 

Con quali risultati, lo vediamo in questi giorni.

E mentre il presidente in carica non fa nulla per correggere gli errori del passato, a quello eletto, non potendo fare niente di concreto, resta solo il ricorso alla retorica per evitare l'ulteriore diffondersi del contagio.

"Guardando indietro alla nostra storia", ha detto ieri Biden, "vedrete che è stato nelle circostanze più difficili che l'anima della nostra nazione è stata forgiata. ...So che il paese si è stancato della lotta, ma dobbiamo ricordarci che siamo in guerra con il virus, non l'uno con l'altro, non l'uno con l'altro!"

Che fare allora? Indossare mascherine e praticare il distanziamento sociale:

"Nessuna di queste misure che chiediamo di prendere alle persone ha un carattere politico... ognuna si basa sulla scienza, sulla vera scienza".

Ma le parole di Biden possono fare ben poco per contrastare l'operato Trump, le cui decisioni riguarderanno anche le future amministrazioni Usa.

A confermarlo è la Corte Suprema degli Stati Uniti, che ieri si è espressa su un'ordinanza del governatore di New York, Cuomo, che limitava l'accesso alle funzioni religiose in seguito alla pandemia. Contro l'ordinanza, ritenuta una violazione di un diritto costituzionale, a chiedere l'intervento dei massimi giudici federali erano stati una diocesi cattolica di Brooklyn, due sinagoghe, un'organizzazione ebraica ortodossa e due cittadini.

La Corte Suprema, nella tarda notte di mercoledì, si è espressa a favore dei ricorrenti con 5 voti, mentre 4 sono stati quelli contrari. Inutile dire che il giudice Amy Coney Barrett, nominata da Trump e confermata dai repubblicani al Senato solo poche settimane fa, ha votato contro l'ordinanza di Cuomo, svolgendo così un ruolo decisivo nella sentenza. 

In casi analoghi, discussi a maggio e luglio, la Corte Suprema si era espressa in maniera esattamente contraria.

Autore Antonio Gui
Categoria Esteri
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