Salvini, quando era ministro (adesso non lo è più), si era intestardito - quasi come punto d'onore e come "Maria immacolata" - nel voler essere presente dappertutto, ma mai al ministero dell'Interno, incarico da lui occupato.

Il tempo diversamente impiegato da quello di ministro era occupato alla sua esclusiva promozione personale. Come avveniva? Con la scusa di un evento sul territorio relativo ad una iniziativa legata al suo ministero (inaugurazioni, riunioni, ecc.) Salvini oganizzava una serie di comizi per fare propaganda a se stesso, alla Lega e insultare i suoi avversari e i vari nemici che, al momento, erano ritenuti più meritevoli e convenienti per aizzare le folle.

Una parte di quegli spostamenti, con la giustificazione dell'evento istituzionale, sono stati effettuati con aerei ed elicotteri appartenenti a Polizia e Vigili del Fuoco. Voli utilizzati non solo da Salvini, ma anche da una serie di persone "funzionali" ai suoi spostamenti: scorta, capo segreteria, capo ufficio stampa, operatori smartphone, operatori telecamera, ecc..

La Corte dei Conti, invitata a valutare se l'uso dei voli di Stato fatto da Salvini fosse regolare, ha dichiarato di sì, utilizzando però alcuni ma. Teoricamente, dato che le carovane organizzate dal ministro si sarebbero spostate comunque e che il costo per lo Stato ci sarebbe stato in ogni modo con il pagamento dei biglietti aerei, il fatto di aver utilizzato gratis gli aerei di corpi legati al ministero dell'interno non avrebbe costituito quindi un aggravio di spesa per i contribuenti.

Pertanto, tutto dovuto per i 20 voli effettuati con l'aereo P.180 e i 14 voli in elicottero in dotazione al Dipartimento di Pubblica Sicurezza, oltre al volo con l'aereo P.180 in dotazione ai Vigili del Fuoco?

No. Infatti, la Corte dei Conti, nel proprio pronunciamento, ha ricordato che l'attuale normativa che regola l'uso dei cosiddetti voli di Stato prevede che questi debbano "essere limitati al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Corte costituzionale, salvo eccezioni che debbono essere specificamente autorizzate" di volta in volta.

Questo perché "i velivoli sono stati acquistati per finalità prettamente operative e non per il trasporto di autorità, neanche per agevolare lo svolgimento della loro attività istituzionale".

Da qui, la Corte dei Conti ha trasmesso il fascicolo, per competenza, alla procura di Roma, affinché valuti se vi siano o meno gli estremi per procedere per quello che sembrerebbe un uso improprio di aerei di Stato da parte di Matteo Salvini.

Dopo il pronunciamento della Corte dei Conti si è affrettato ad intervenire il Dipartimento della Pubblica Sicurezza dichiarando che "si attiverà nelle sedi competenti per riaffermare l'assoluta legittimità dell'uso dei velivoli della Polizia da parte del ministro, nelle circostanze oggetto del pronunciamento della Magistratura contabile. Ciò per ribadire la correttezza dei comportamenti tenuti e al fine di evitare equivoche interpretazioni per il futuro".

Ma visto che cosa dice in proposito la normativa vigente, non è stato però spiegato come sia possibile motivare come dovuto e pertanto corretto per ben 34 volte (i VVF non hanno detto nulla) l'utilizzo, da parte di Salvini, di aerei ed elicotteri che non poteva utilizzare... neppure in qualità di ministro dell'Interno.

Un rebus a cui ancora non è stata data soluzione, anche se il diretto interessato - e come sarebbe possibile immaginare altrimenti - ha subito dichiarato che è tutto regolare, perché lo ha detto la polizia!

Un modo piuttosto curioso di come un rappresentante delle istituzioni intenda la gestione della "cosa pubblica" ed ancor più curioso, se si pensa che lo stesso personaggio - da capo partito - trascorre il suo tempo ad additare ai fanatici che dicono di sostenerlo colpe, misfatti e presunti reati che commetterebbero o avrebbero commesso tutti coloro che lui, a seconda delle necessità del momento, cataloga come nemici.