La Grenfell Tower, complesso residenziale costruito nel 1974 nella zona ovest di Londra, a nord di Kensington, nei suoi 24 piani ospitava circa 120 appartamenti che potevano alloggiare circa 600 persone.

Nonostante fosse stato recentemente ristrutturato con una spesa di 8,7 milioni di sterline, l'edificio è andato completamente distrutto nell'incendio che si è sviluppato nella notte di mercoledì scorso.

Secondo quanto dichiarato da Dany Cotton, a capo della London Fire Brigade, i suoi vigili del fuoco sono riusciti ad arrivare fino all'ultimo piano dell'edificio, senza però avere ancora avuto la possibilità di effettuare al suo interno una ricerca approfondita. Prima di tutto la torre deve essere messa in sicurezza, o perlomeno, le ricerche dei dispersi potranno iniziare solo dopo che per i soccorritori siano garantite tutte le misure di sicurezza.

Nell'aggiornamento rilasciato questa mattina dalla London Fire Brigade non c'erano molte novità, a parte di aver comunicato che anche nella notte le squadre dei vigili avevano presidiato l'area della torre.

Nel frattempo il numero delle vittime è salito a 17. Il dramma ulteriore, però, è dato dal numero di dispersi, tra cui sono presenti anche due italiani, che farebbe salire enormemente il numero delle vittime. Infatti considerata la violenza, l'estensione e la durata dell'incendio, nessuno crede di poter trovare dei superstiti. Secondo alcune fonti il numero delle vittime potrebbe avvicinarsi al centinaio.

I sopravvissuti che hanno perso nell'incendio sono stati ospitati in alloggi di emergenza, mentre organizzazioni di beneficenza e gruppi di sostegno locali sono stati inondati da donazioni di abiti e biancheria.

Messaggi di cordoglio e visite ai feriti da parte dei membri della casa reale. La premier Theresa May si è recata giovedì sul luogo del disastro.