Ha avuto luogo a Roma l'assemblea nazionale che il 7 gennaio, ha approvato le linee guida del programma, riassunte nella relazione di Rossella Muroni, presidente nazionale di Legambiente, con cui Liberi e Uguali si presenterà alle politiche del 2018.

Presenti all'evento anche i principali esponenti della nuova forza politica, tra cui Grasso, Boldrini, Speranza, Civati, Fratojanni, Rossi...

Una frase, più di ogni altra, riassume la diversità di questa nuova formazione politica dal Partito Democratico. Mentre per Renzi e la sua "corte" l'esempio cui fare riferimento per il proprio agire è Tony Blair, dalla parte di Liberi e Uguali si è scelta, sicuramente non a caso, l'altra faccia del Partito Laburista rappresentata da Jeremy Corbyn, facendo proprio il suo slogan "for the many, not the few", per i molti, non per i pochi.

Il programma di Liberi e Uguali illustrato dalla Muroni è il riassunto del lavoro prodotto nelle assemblee preparatorie del 16 e 17 dicembre. Questi i punti principali.

In campo economico si guarda ad una più equa redistribuzione della ricchezza ed al sostegno dei redditi da lavoro, utilizzando una migliore progressività delle imposte per chiedere un contributo più elevato alle persone con più redditi e patrimoni (il contrario della flat tax), per una riforma delle aliquote Irpef che vada a beneficio di chi guadagna fino a 35mila euro all’anno, senza dimenticare la lotta all’evasione fiscale.

Per quanto riguarda l'istruzione, si è sottolineata la necessità di riportare la scuola ai principi costituzionali, rendendola realmente gratuita, riqualificando e ampliando il “tempo scuola”, rendendo universale la scuola dell’infanzia. Inoltre, va rivisto il ruolo degli insegnanti, riconoscendo loro la dignità e il valore della funzione svolta, stabilizzando i precari attraverso un piano pluriennale, dando risposte a chi (vittima di un algoritmo impazzito) ha subito una mobilità inutile, adeguando gli stipendi di docenti e personale Ata agli standard europei.

Da rivedere le modalità dell'alternanza scuola-lavoro ed il piano per l’edilizia scolastica che da parte degli ultimi due governi Renzi-Gentiloni ha portato a termine solo il 3,5% degli interventi previsti, pari a 532 edifici rispetto ai 15.055 che hanno necessità di essere ristrutturati.



Anche l'Ambiente occupa una parte importante del programma: energia pulita e rinnovabile, efficienza energetica, economia circolare che superi discariche e inceneritori, riqualificazione e messa in sicurezza del territorio con l'obbiettivo di un "piano clima ed energia" che porti nel 2030 ad un Paese che si alimenti senza far uso di fonti fossili.

Così, la decarbonizzazione diventerebbe non solo la strada per combattere i cambiamenti climatici, ma anche una grande opportunità di modernizzazione e sviluppo del paese, anche dal punto di vista economico.

E per quanto riguarda il lavoro, stop alla precarietà, anche con la cancellazione del Jobs Act, per introdurre, in forma prevalente, il contratto a tempo indeterminato, che preveda tutele crescenti articolate in tre diverse fasi del percorso di formazione e stabilizzazione del lavoratore.

Si inizia con un periodo di prova della durata massima di tre mesi, si prosegue con un periodo di allineamento professionale ed infine, entro tre anni dall'attivazione, si arriva alla fase di stabilizzazione a seguito della quale il recesso potrà avvenire solo in caso di giusta causa e giustificato motivo, con l’applicazione delle tutele piene in caso di licenziamento illegittimo.

I contratti a tempo determinato rimangono, ma alle imprese verranno a costare di più rispetto al lavoro stabile.

Nel programma anche interventi in relazione a welfare e sanità, senza dimenticare i diritti, dove, interessante, è la proposta di estendere matrimonio e genitorialità anche alle copie LGBT.

Per una completa valutazione delle linee programmatiche di Liberi e Uguali, si invita a leggere la relazione di Rossella Muroni.