APPRENDERE

1. andragogia: scienza che aiuta l’adulto ad apprendere
2. ipotesi per cambiare: concetto di sé, esperienze precedenti, disponibilità ad apprendere, orientamento verso l’apprendimento, motivazione, bisogno di conoscere.
3. progetto formativo: analisi dei bisogni, progettazione, attuazione, valutazione.
4. il metodo: dove,quando, chi sono e quanti sono, quali attività, con quali risorse.
5. tecniche: d’aula passivi: lezione frontale. D’aula attivi: simulazione, role play, esercitazione, gruppi studiolavoro. Fuori dall’aula: pbl, gruppi di lavoro, action learning, mentoring, coaching, outdoor development.
6. scegliere il metodo giusto: tipologia di percorso di apprendimento, profilo dei partecipanti, obv di apprendimento, tempi, spazi.

AULA PASSIVI
 La lezione: è uno strumento per impartire delle informazioni.
a. Tenere una lezione significa stare sotto i riflettori e davanti ad un pubblico.
b. Progettare la lezione: pianificare i contenuti, organizzare l’aula, studiare i processi di comunicazione.
c. I contenuti della lezione: quali obv, cosa è stato fatto prima e cosa faranno dopo, in quanto tempo, chi sono i partecipanti, l’ordine degli argomenti, che sussidi utilizzare.
d. (occorre essere padroni dei mezzi sussidiari)
e. organizzare l’aula: orari-numero partecipanti-logistica.
f. I processi di comunicazione: Digitali e analogici. Mantenere desta l’aula, coinvolgere il gruppo, chiedere feedback, gestire l’ansia, presidiare gli spazi, controllare i tempi, mettersi dal punto di vista dell’ascoltatore, non usare troppo gli strumenti es. i lucidi, creare un clima aperto. Controllare i gesti del corpo, l’abbigliamento. Usare esempi e metafore e riferimenti grotteschi.

 La discussione: disponibilità al dialogo, tempo elevato, omogeneità delle conoscenze, controllare la partecipazione, non perdere l’obv.
 Il caso: analisi dei fattori rilevanti, formulazione di ipotesi, scelta di soluzioni possibili.
 L’incident: (caso incompleto) ricerca di ulteriori informazioni, risposta al problema.


AULA ATTIVI
 La simulazione: riproduzione verosimile di una situazione reale. Lo studente deve gestire una situazione in ambiente protetto. Prepara i soggetti ad affrontare la realtà.
 Sim. Addestramento: acquisire in modo graduale abilità pratiche.
 Sim. Role play: recitazione di un ruolo.
 Piccolo gruppo: tensione verso uno scopo comune. Interdipendenza.relazioni affettive.
 Auto caso: imparare ad imparare dall’esperienza.


FUORI AULA
 Action learning: apprendere dall’azione. Casi concreti.
 Mentoring: far crescere una persona con difficoltà. Affiancamento.
 Coaching: allenatore-training.
 Outdoor development: situazione concreta ed imprevista; successivamente si riflette sulle scelte fatte ed i risultati, in modo da trasferire l’esperienza sul lavoro.
 PBL: (apprendimento basato sui problemi)

• Basato su un problema da risolvere. E’ lo stimolo per scoprire le informazioni.
• Gruppo di max 12 persone
• 1 leader eletto all’istante dal gruppo che funge da moderatore e regista
• 1 segretario eletto all’istante dal gruppo che scrive tutto quello che viene detto dal gruppo senza travisare le informazioni o personalizzarle
• 1 tutor o docente che funge da facilitatore e non da insegnante; egli somministra il problema e poi in fine valuta gli studenti
• n° studenti che discutono il caso/problema ed auto-acquisiscono informazioni
• il problema/caso si risolve in 7 o 10 steps
• il caso è la descrizione di un fenomeno reale, scientifico, che necessita di una descrizione o studio o una strategia da applicare
• apertura del caso - 1 step chiarire il testo: lettura.
• 2 step definire il problema
• 3 step brainstorming
• 4 step rielaborazione dati
• 5 step definizione degli obv di studio
• 6 step studio individuale
• chiusura del caso - 7 step scambio delle conoscenze acquisite
• 8 step valutazione dell’approfondimento delle conoscenze
• 9 step il gruppo valuta il gruppo
• 10 step il tutor valuta il gruppo