«Ho avuto comunicazione dell'avviso di un'indagine, esaminerò gli atti depositati dalla Procura della Repubblica e per fare massima chiarezza attendo di essere ascoltato dai magistrati titolari delle indagini sul merito e sulle competenze in una materia, peraltro, particolarmente tecnica».
Così il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha commentato la notizia di essere stato indagato, insieme ad altre 23 persone tra ex assessori, dirigenti e capi area comunali, per falso in bilancio a seguito di numerose irregolarità nei bilanci presentati dal Comune negli anni dal 2016 al 2019.
Secondo quanto rilevato dai sostituti procuratori Andrea Fusco, Giulia Beux e dal procuratore aggiunto Sergio Demontis, "i pubblici ufficiali [del comune di Palermo, ndr] sottoscrivevano e inviavano all'ufficio Ragioneria generale delle schede di previsione di entrate sovrastimate (tenuto conto dei dati - a loro noti - degli effettivi accertamenti delle entrate nelle annualità precedenti), inducendo così in errore il consiglio comunale di Palermo sulla verità dell'atto, determinandolo ad adottare la deliberazione con la quale veniva approvato il bilancio di previsione".
Inoltre, al sindaco Orlando viene contestata anche una direttiva del 18 giugno 201"per avere in un atto pubblico facente fede fino a querela di falso... esposto dati falsi ed in particolare riportato crediti da riconoscere/transigere del Comune verso le società partecipate inferiori rispetto a quelle reali". Il riferimento è ai debiti del Comune verso Amat [società che gestisce il trasporto pubblico in città, ndr], quantificati falsamente in soli 197mila euro, per l'anno 2016, a fronte di crediti della società privi di impegni di spesa pari a 8 milioni 890 mila euro".
Questo il commento di Matteo Salvini alla notizia:
«Prima del voto va a manifestare con la CGIL, appena dopo il voto viene indagato. Che stranezze a sinistra… Domani sarò a Palermo per incontrare cittadini e dirigenti della Lega. Orlando? A casa».