Questo martedì il duo Boldrini e Fedeli, forse nel tentativo di verificare la possibilità di creare in futuro una compagnia di giro nel caso l'esito delle prossime elezioni non fosse loro favorevole, hanno dato un saggio delle loro capacità istituzionali e teatrali presentando al liceo Visconti di Rom, un "decalogo" contro le bufale espresso in otto punti.
Sì, è vero... mancano due "comandamenti". Non è che la presidenta e la ministra non sappiano far di conto, ma hanno volutamente lasciato vuote due caselle che gli stessi studenti - il progetto riguarderà 4,2 milioni di ragazzi - dovranno riempire.
L'attuale "ottagolo", in attesa di completamento, è stato definito come "cassetta degli attrezzi che il Miur proporrà alle scuole secondarie di I e II grado per contrastare uno dei rischi più frequenti durante la navigazione in Internet: quello di incappare in notizie non verificate o false, la cui circolazione può creare rischi per la società o diventare pericolosa per le persone. Un fenomeno che si può battere solo dando alle nuove generazioni gli strumenti per risalire alla fonte delle notizie e distinguere le informazioni corrette da quelle scorrette."
Mamma mia! Mai iniziativa ministeriale poteva cadere più a proposito. E così anche grazie al nuovo ottalogo #bastabufale è possibile denunciare la bufala che il Partito Democratico questo martedì ha rilanciato sul sito del partito in relazione al dato macroeconomico di quest'oggi pubblicato dall'Istat sugli occupati in Italia nel mese di settembre.
Su questo sito è presente un articolo che illustra la realtà dei fatti. Uno scenario preoccupante che dimostra il fallimento del Jobs Act, completamente opposto rispetto a quello che il PD invece vuol promuovere.
Questo, invece, l'articolo pubblicato sul sito del PD. Prima di tutto da notare che si fa riferimento a posti di lavoro, quando in realtà l'Istat parla di occupati. Una pedanteria voler precisare la differenza? Mica tanto. Infatti, gli occupati indicati dall'Istat possono essere anche la stessa persona conteggiata più di una volta che occupa differenti posti di lavoro part time per riuscire ad avere una busta paga appena decente a fine mese.
Ma per la sottosegretaria Boschi, il cui tweet fa da incipit all'articolo è una sottolineatura di poco conto perché scrive "Quasi 1 milione di posti di lavoro grazie al #JobsAct e dal primo giorno del Governo dei #MilleGiorni. I numeri parlano. #avanti #istat"
Eppure #avanti #istat" con i suoi numeri dice tutt'altro! Negli ultimi due mesi gli occupati permanenti sono in calo e a settembre anche quelli a tempo determinato. L'occupazione a tre mesi, rispetto ai tre mesi precedenti, è in crescita, ma il numero riguarda esclusivamente gli occupati a tempo determinato. Su base annua la tendenza non varia. Gli occupati rispetto al 2016 sono in aumento del +1,4%, +326mila. La crescita riguarda i lavoratori dipendenti con un +387mila, però, di questi 361mila sono quelli a termine e solamente 26mila i permanenti, mentre gli indipendenti sono invece in calo di 60mila unità.
Ma con tutta la fantasia e la buona volontà che si possono trovare e raccogliere in questo mondo, come diavolo è possibile che risultati simili possano essere giudicati un successo... oltretutto attribuibile ad una riforma del lavoro? I contratti a tempo determinato c'erano anche prima del Jobs Act! Era necessario togliere il lavoro a tempo indeterminato e l'articolo 18 per far assumere le persone con dei contratti a termine?
Ma il fascino della fake ha contagiato il Partito Democratico. Ecco così delle dichiarazioni rilasciate da alcuni dei principali esponenti:
Giuliano Poletti, ministro del Lavoro: «I dati Istat di oggi evidenziano una stabilità del mercato del lavoro sul piano congiunturale. Si conferma, quindi, la tendenza di medio-lungo periodo di crescita dell’occupazione: +326mila occupati nell’ultimo anno, +986mila da febbraio 2014, dei quali 535mila permanenti. Gli occupati, al netto dell’effetto della componente demografica, crescono in tutte le classi di età.»
Annamaria Parente, capogruppo PD in commissione Lavoro al Senato: «A chi, ancora in questi giorni, continua ad attaccare il Jobs Act, si può rispondere solo in un modo: dall’inizio del governo Renzi ad oggi, in Italia ci sono 986 mila posti di lavoro in più. L’Istat ha certificato una crescita su base annua di 326 mila unità. Non sono solo numeri, sono posti di lavoro concreti a favore di chi l’aveva perso o di chi non l’aveva mai avuto. Ogni opinione è legittima e le critiche sono sempre ben accette ma non si può dire che le riforme del Partito Democratico non abbiano funzionato. Ora andiamo avanti su questa strada anche grazie alle misure a sostegno del lavoro contenute nella legge di Bilancio.»
Ernesto Carbone, parlamentare PD: «Oltre al dato sul lavoro anche la produzione industriale aumenta ad ottobre e cresce su anno. E’ l’ennesimo segnale che il Paese si è rimesso in moto. Tutti gli indicatori, compreso quello del lavoro, indicano un avanzamento delle condizioni della nostra economia. I margini di miglioramento sono enormi e ciò è dovuto anche grazie, e soprattutto, al lavoro e alle riforme dei governi PD, in particolare da quanto fatto durante i 1000 giorni di Renzi.»
E via su questo tenore... Va bene le elezioni in Sicilia, date ormai per perse e derubricate come locali con Renzi che addirittura lascia il treno per prendere l'aereo ed andarsene negli Usa a far non si sa che cosa invece di raccattar voti prima di domenica, va bene le politiche prossime venture... ma allora che il PD non ci venga a raccontar ulteriori bufale con le fake news dei 5 Stelle. I veri "fabbricatori" di notizie false sono proprio Renzi e i suoi "seguaci".