Confesercenti: entro il 2027 nelle piccole imprese commerciali si perderanno 100mila posti di lavoro
Sono stati organizzati presso la Sala delle Armi del Foro Italico di Roma i lavori dell’Assemblea 2022 di Confesercenti, che si sono tenuti martedì 13 dicembre 2022.
A rappresentare le istituzioni Mattarella e Meloni con dei videomessaggi, mentre sono intervenuti in presenza i ministri del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, quello del Turismo Daniela Santanchè, quello delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso e quello delle Infrastrutture Matteo Salvini.
Nella sua relazione, la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise ha posto l'accento sul momento di difficoltà delle imprese del settore del commercio, che dal 2016 a oggi sono diminuite di quasi 73mila unità, una tendenza che non si arresterà in futuro. Sono infatti 60mila i piccoli esercizi commerciali che tra il 2022 e il 2027 chiuderanno bottega con una perdita di 100mila posti di lavoro a favore di una ridistribuzione delle quote di mercato tra canali fisici e e-commerce che, già nel 2027-28, è previsto che superi la quota di mercato delle piccole superfici nel comparto non alimentare.
Dopo il crollo dei consumi causato dalla pandemia (-107 miliardi di euro nel 2020) adesso il pericolo per le imprese commerciali è rappresentato dall'inflazione - con un aumento dei prezzi dell'8% nel 2022, del 5,1% nel 2023, del 4% nel 2024 e del 2,9% nel 2025 - con una erosione del potere di acquisto delle famiglie - nel periodo 2022-2025 - pari a 22 miliardi che porterà ad un calo dei consumi di almeno 17 miliardi.
Un'erosione che si farà sentire già durante questo Natale, con gli italiani che spenderanno in media, per i regali, circa 40 euro in meno rispetto ad un anno fa, secondo i sondaggi di Swg e Ipsos.
Tra le altre difficoltà segnalate da Confesercenti nel 2022, anche la mancanza di circa 300mila figure professionali nei settori del turismo e della ristorazione, a causa di contratti pirata che "generano dumping e creano di fatto difficoltà occupazionali legate anche ad un Reddito di cittadinanza che sino ad ora ha fornito alternativa ai bassi salari determinati da questi contratti".
Per il settore turistico l'associazione registra una ripresa iniziata dalla scorsa primavera, ma non sufficiente, perché se tra gennaio e agosto 2022 le presenze sono state 292 milioni, con un aumento del 46% rispetto al 2021, sono però l'11,5% in meno rispetto al 2019, a causa di un -15,5% delle presenze straniere e di un -7,6% di presenze italiane, sempre rispetto al 2019.