Alla luce della proposta avanzata dal Governo ritenuta “inefficace” perché “non permette alle amministrazioni comunali di agire sul problema del sovraffollamento turistico e degli appartamenti dei centri storici dedicati in gran parte agli affitti turistici brevi”, il sindaco Dario Nardella ha deciso di presentare una propria proposta ‘salva centri storici' intervenendo sugli strumenti urbanistici comunali e proponendo  importanti agevolazioni fiscali di scontistica a chi torna a forme stabili di residenza.“Abbiamo problemi di sostenibilità a causa dell'eccessivo incontrollabile dilagare di affitti turistici brevi, ma non abbiamo nessuno strumento normativo per intervenire a tutela della residenza e del patrimonio storico, artistico e sociale del centro storico” ha spiegato Nardella. “In questi anni le abbiamo provate di tutte per risolvere questo fenomeno: abbiamo presentato una legge di iniziativa popolare, fatto appelli e richieste specifiche prima al governo Draghi e poi all'attuale governo, richiesto l'estensione anche per Firenze della ‘norma Venezia', ma non abbiamo mai ottenuto risposte efficaci e anche quest'ultima proposta di legge della ministra Santanchè, seppure contenente obiettivi chiari e condivisibili, non consegna ai Comuni alcuno strumento utile a governare il problema degli affitti turistici brevi. Non abbiamo altra scelta che rimboccarci le maniche e provare ad usare gli strumenti urbanistici comunali per contrastare il fenomeno” anche di fronte all'emergenza abitativa.Il sindaco si è detto consapevole che quella che sta portando avanti è una “soluzione ambiziosa”, ma “già in passato abbiamo sperimentato soluzioni innovative come quella dello stop ai fast food e al blocco di nuove attività di somministrazione in area Unesco e, contro tutte le previsioni, abbiamo vinto” anche a fronte di ricorsi al Tar.“Non siamo quindi nuovi a soluzioni sperimentali - ha spiegato Nardella -. La politica secondo noi è anche portare innovazione nelle normative. Perciò vogliamo introdurre due novità”. Una norma che prevede un'articolazione della destinazione d'uso residenziale che blocchi per il futuro l'utilizzazione di residenze per affitti turistici brevi (non retroattiva), dando quindi più spazio agli affitti di lungo periodo e al ritorno della residenza stabile in centro storico e una norma fiscale che prevede l'azzeramento dell'Imu sulla seconda casa per un triennio in favore di coloro che rinunciano alle locazioni brevi per quelle ordinarie.“E' un pacchetto di misure forti, - ha concluso il sindaco – che difenderemo perché sentiamo il dovere di essere la città capofila di una vera azione di innovazione sul fronte degli affitti turistici brevi su cui purtroppo non abbiamo visto ancora iniziative efficaci a livello nazionale”.Verrà perciò presentata una variante urbanistica che introduca fin da subito queste nuove regole a cui farà seguito il provvedimento di natura fiscale.

Con questa nota, il comune di Firenze annuncia la decisione dell'amministrazione Nardella (Pd) di impedire ai privati di affittare come B&B stanze e seconde case di residenze che sorgano nel centro storico della città. 

Una decisione, va ricordato, presa da Nardella alla scadenza dei suoi due mandati e che dalle opposizioni, per diverse ragioni, è stata criticata. Ma, si sa, le opposizioni non sarebbero tali se assecondassero le decisioni di chi governa. Pertanto, vediamo se esistono dei dati oggettivi che possano promuovere o bocciare la scelta del sindaco di Firenze.

A favore ci sono le strutture ricettive di ogni ordine e grado che plaudono a Nardella insieme ai sindacati di categoria. I B&B, con poche regole, meno tasse e meno spese finiscono per essere dei concorrenti scomodi che tolgono fatturato e anche posti di lavoro. 

Contro, però, ci sono altre infinite considerazioni. Perché in centro storico ad alcune persone è impedito fare ciò che altre continuano a fare in periferia? E perché nei centri storici di altre città si può fare ciò che a Firenze è o sarà proibito? Inoltre, c'è da considerare che per alcune famiglie il B&B poteva esser diventata un'attività, una scelta di vita e adesso? Un altro aspetto è l'inquinamento. Qualcuno conosce Firenze? È uno snodo viario importante con un aeroporto trafficato che opera in sinergia con Pisa, non ha una tangenziale per lo scorrimento del traffico ed è circondata oltre che da colline anche da aree commerciali e produttive molto attive. In una parola, la qualità dell'aria in città è pessima. Favorire il turismo in centro di coloro che non si possono permettere un albergo significa evitare un ulteriore andirivieni di auto che si somma a quello già esistente dei residenti e del traffico commerciale. I turisti B&B arrivano in centro a S. Maria Novella e addirittura anche a piedi potranno recarsi nella struttura che li ospiterà.

Il ddl cui faceva riferimento Nardella sulle locazioni brevi prevede un soggiorno minimo di due giorni, fatta eccezione per l'ipotesi in cui la parte conduttrice sia costituita da un nucleo familiare numeroso composto da almeno un genitore e tre figli. Il soggiorno minimo si applica nelle città metropolitane (Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria).
Può essere altresì applicato nei comuni collocati nella classe "alta" e "molto alta" di densità turistica. Non può essere applicato nei comuni classificati dall'ISTAT "a vocazione turistica" aventi una popolazione inferiore a 5.000 abitanti e nei comuni non collocati nella classe "alta" e "molto alta" di densità turistica.

Intanto, i prezzi aumentano... vertiginosamente, soprattutto nelle città d'arte che nell'ultimo periodo hanno visto le maggiori presenze di visitatori. E Firenze, in questa classifica, si piazza al primo posto con rincari fino ad oltre il 40% rispetto allo scorso anno... rincari che riguardano anche i B&B.

Adesso ognuno faccia le proprie valutazioni.