Le elezioni generali che si sono svolte in Irlanda l'8 febbraio per il rinnovo della Camera sono state una vera e propria sorpresa, con il Sinn Féin di Mary Lou McDonald che, dopo il conteggio delle prime preferenze, ha ottenuto il 24,5% dei voti (37 seggi), rispetto al 22% (25 seggi) del Fianna Fáil di Micheál Martin e al 21% (23 seggi) del Fine Gael di Leo Varadkar.

La situazione sopra riportata è relativa all'assegnazione del 53% dei 160 seggi a disposizione del Dáil Éireann

Il sistema di conteggio è laborioso, in funzione di come è strutturato il voto in Irlanda. Infatti, l'elettore ha la facoltà di ordinare in una serie preferenziale i vari candidati, senza limiti di numero o di partito, assegnando il n. 1 al candidato preferito, il n. 2 al secondo e così via tra quelli presenti nella scheda, dove sono elencati in ordine alfabetico in relazione alla circoscrizione di riferimento.

Il numero minimo di voti sufficiente per un candidato per aggiudicarsi il seggio, è dato dalla quota Droop. Se nessun candidato raggiunge la quota, il candidato che ha ricevuto il minor numero di voti viene eliminato e i suoi voti vengono trasferiti al candidato collocato come secondo nella preferenza. 

Se un candidato riceve più della quota richiesta per l'elezione, i voti in eccedenza vengono trasferiti proporzionalmente ai candidati rimanenti in conformità con le preferenze successive espresse dagli elettori. 

Quando il numero di candidati rimanenti, né eletti né eliminati, è uguale al numero di posti vacanti da coprire, tali candidati vengono dichiarati eletti, sebbene non abbiano raggiunto la quota [da archivioelettorale.it]. 

Quale sarà il risultato definitivo è ancora da vedere, ma quel che è comunque certo è che per lo Sinn Féin si tratta di un successo storico ottenuto in seguito al malcontento di larghi strati della popolazione generato dall'elevato costo della vita e degli aumenti ad esso collegati, a partire dal costo degli affitti.

Qualunque sia il risultato finale, in ogni caso, sembra improbabile che per raggiungere gli 81 seggi necessari a dar corpo ad una maggioranza che sostenga il governo si possa rinunciare a coinvolgere lo Sinn Féin, nonostante le dichiarazioni contrarie in tal senso dei leader di Fianna Fáil e Fine Gail.

Nella scorsa legislatura, l'Irlanda ha dovuto attendere un mese e mezzo perché i partiti trovassero un accordo di maggioranza.

In futuro, sarà interessante vedere quale potranno essere le conseguenze di questo voto sull'Irlanda del Nord, dove alle ultime elezioni lo Sinn Féin ha aumentato i suoi consensi, considerando due aspetti: il primo è che la McDonald ha dichiarato che qualsiasi governo di cui il suo partito faccia parte dovrà appoggiare la richiesta di un referendum sull'unità dell'Irlanda; il secondo è immediatamente correlato, in base a quello che accadrà al confine tra le due Irlande dopo che la Brexit sarà effettiva a partire dal 2021.