In Veneto l’indice R0 è salito da 0,41 a 1,63. Questo è quanto ha detto venerdì Luca Zaia nella diretta dalla sede della Protezione civile regionale a Marghera in cui ha riassunto l'andamento del contagio in Veneto.

La responsabilità dell'impennata di contagi che ha portato all'isolamento fiduciario di 52 persone è da attribuirsi a 3 cittadini veneti che sono stati in Serbia per motivi di lavoro. Uno di loro si è sentito male il giorno stesso in cui è tornato in Italia. Pur avendo sintomi Covid, non si è subito rivolto ad un ospedale. Lo ha fatto il giorno dopo, rifiutando il ricovero nonostante le insistenze dei medici. In ospedale è poi stato ricoverato il 1 luglio e adesso è in terapia intensiva.

Così, lo sfogo di Zaia.

"Io non so a chi fare i complimenti. Se continuiamo ad andare in giro senza mascherina negli assembramenti e a pensare che i complottisti abbiano ragione, o che questo virus riguardi solo alcune fasce d’età… State preparando la culla per il neonato e quando tornerà forte qui non ce n’è per nessuno. Quindi se continuiamo di questo passo non domandatevi neanche più se il virus torna in ottobre perché è già qui. Ora il caldo probabilmente ci dà una mano ma con le prime brezze autunnali…"

"Lunedì prossimo presenteremo un’ordinanza per inasprire le regole, ma abbiamo armi spuntate. Al momento per chi esce, pur essendo in isolamento fiduciario, la legge prevede una multa di 1.000 euro. A me sembra ridicolo che la vita delle persone valga 1.000 euro… Forse va rivalutata questa cosa".