Il Convegno Internazionale “Nature in Mind. Una nuova cultura della natura per la tutela della biodiversità”, organizzato dal Comando dell’Arma dei Carabinieri, si è svolto a Roma dal 19 al 20 maggio 2022.

Il Convegno ha avuto la finalità di dimostrare la volontà di collaborare per proteggere insieme la casa comune. È sempre più importante rafforzare il dialogo urgente e responsabile sul futuro del pianeta, perché la sfida ambientale che il pianeta sta vivendo, e le sue radici umane, riguarda tutti. In un mondo nel quale «tutto è intimamente relazionato» vanno individuati anche nuovi paradigmi pedagogici da promuovere nei processi educativi, finalizzandoli al dialogo tra i saperi e contribuendo a far crescere la cultura della cura.

Tale cultura, infatti, è fortemente legata a un’educazione inclusiva che si fondi sui pilastri dell’ecologia integrale. Di fronte alla ricchezza e complessità del mondo naturale, ogni progetto educativo offre una prospettiva di comprensione volta a sottolineare le interrelazioni tra l’uomo e l’ambiente. Al fine di promuovere uno sviluppo davvero sostenibile, è necessario aprirsi con creatività a itinerari nuovi, più integrati, condivisi, collegati direttamente con le persone e i loro contesti. 

In questo modo tutti devono potersi sentire coinvolti a contribuire al patto educativo, che tende a formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni. Ogni misura sarà inefficace se non coadiuvata e sostenuta da un processo educativo che favorisca la cura e la protezione del pianeta, oggi più che mai " casa comune".

Costruire il “villaggio globale della cura” e formare una rete di relazioni umane che respingano ogni forma di discriminazione, violenza e prevaricazione. In questo particolare “villaggio”, l’educazione deve farsi portatrice di fraternità e generatrice di pace fra i popoli nonché di dialogo tra le religioni.

Papa Francesco, ricevendo in Udienza i Partecipanti al Convegno Internazionale “Nature in Mind. Una nuova cultura della natura per la tutela della biodiversità”, ha fatto riferimento all’itinerario di San Buonaventura da Bagnoregio, il quale in più occasioni invitava «a scoprire il Trascendente anche attraverso la contemplazione della bellezza della natura. È un viaggio formativo per la mente e per l’anima.

Quando guardiamo con stupore il cielo e le stelle o le acque cristalline di un ruscello, per analogia contempliamo l’autore di tanta bellezza (cfr Sap 13,3). Essa è stata data in dono al genere umano, che è chiamato a coltivarla e custodirla (cfr Gen 2,15). Nelle Sacre Scritture il bello e il buono sono inscindibili. Come Dio ha posto a disposizione degli uomini il suo creato, così essi trovano la loro piena realizzazione superando l’egoismo e gustando una “bellezza condivisa”.

Questo legame dinamico tra Creatore, creatura umana ed altre creature è un’alleanza che non può essere rotta senza danni irrimediabili.

Non dobbiamo illuderci «di poter sostituire una bellezza irripetibile e non recuperabile con un’altra creata da noi» (Laudato si’, 34). Il mito di Prometeo, adatto forse ad altre epoche, non lo è più per la nostra. Non di un eroismo titanico abbiamo bisogno, ma di una mite e paziente fratellanza tra di noi e con il creato».