"A seguito di discussioni con la Commissione europea e alcuni Stati membri, in particolare Francia e Germania, Malta ha accettato di partecipare alla soluzione della situazione di stallo relativa alla vicenda della nave Ocean Viking, preservando la propria posizione giuridica.

Ocean Viking ha a bordo 356 persone, tutte intercettate e soccorse in varie operazioni, nessuna delle quali avvenuta nell'area di competenza maltese o sotto la direzione delle autorità maltesi.

Malta trasferirà le suddette persone su navi delle Forze armate di Malta al di fuori delle proprie acque territoriali e le porterà a terra. Tutti i suddetti migranti saranno trasferiti in altri stati membri: Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo, Portogallo e Romania. Nessuno di loro rimarrà a Malta.

Nei prossimi giorni, molte delle persone sbarcate a Malta in base a precedenti accordi saranno trasferite agli Stati membri in adempimento agli impegni presi a suo tempo".


Con la nota sopra riportata, che si conclude sottolineando la volontà di Malta di volersi proporre all'interno dell'Unione europea come risolutore di problemi senza promuovere pressioni nei confronti degli altri Stati membri, il governo di La Valletta pone fine alla permanenza in mare dei 356 ospiti a bordo della nave norvegese gestita dalle Ong SOS Mediterranee e MSF, che durava da 14 giorni, quando le razioni di cibo a bordo stavano ormai per terminare e tra i migranti si registravano i primi casi di insofferenza.

In una dichiarazione di poche ore fa, Frédéric Penard, direttore delle operazioni per SOS Mediterranee, ha affermato che il ruolo che hanno avuto Malta, i sei Stati membri della Ue e la Commissione europea nel portare a compimento questo sbarco in un porto sicuro, dimostra che tramite la cooperazione è possibile evitare inutili permanenze delle navi nel Mediterraneo centrale, invitando a trovare soluzioni affinché quanto accaduto in futuro non si ripeta.