Esteri

Mentre Boris Johnson festeggia la Brexit il padre chiede la cittadinanza francese

La Camera dei Lords e quella dei Comuni (con 521 voti a favore e 73 contrari), mercoledì hanno approvato l'accordo raggiunto alla vigilia di Natale tra Regno Unito e Unione europea che regolerà i loro rapporti a partire dalla prossima mezzanotte. L'approvazione da parte dell'Europa è avvenuta, temporaneamente, con il sì del Consiglio europeo, ma dovrà essere formalizzata dal Parlamento europeo entro febbraio 2021.

Alla Camera dei Comuni, i favorevoli all'accordo sono stati convintamente o quasi solo i conservatori, mentre gli altri sì sono stati motivati dal fatto che l'accordo raggiunto con l'Europa è comunque migliore di una "Brexit no deal".

I no sono arrivati da Lib Dems, SNP e Plaid Cymru con i parlamentari di queste ultime due formazioni che rappresentano gli elettori, rispettivamente, di Scozia e Irlanda del nord, che hanno espresso ampio dissenso sulla Brexit e sulle conseguenze negative che già si prospettano nell'immediato.

Naturalmente, il più felice nella giornata di ieri era Boris Johnson che prevede enormi possibilità di crescita per il Regno Unito a partire dal prossimo anno.

Ma non tutti nella famiglia Johnson la pensano come Boris. 

È di oggi, infatti, la notizia che Stanley Johnson, padre di Boris ed ex membro del Parlamento europeo che ha votato "Remain" al referendum britannico del 2016, vuole diventare cittadino francese grazie ai suoi legami familiari con la Francia. Lo ha detto lui stesso questo giovedì alla radio francese RTL. Questo è quanto dichiarato dall'80enne Stanley Johnson: "Se ho ben capito, sono francese. Mia madre è nata in Francia, sua madre era francese, come suo nonno. Quindi, per me si tratta di ufficializzare ciò che già sono. E questo mi rende molto felice. ... Sarò sempre un europeo, questo è certo. Non si può dire al popolo britannico: non siete europei. Avere un legame con l'Unione Europea è importante".

Adesso ai britannici non resta che mangiarsi le unghie ed attendere con trepidazione i prossimi mesi per rendersi conto chi, tra i due Johnson, abbia ragione.

Autore Alberto Valli
Categoria Esteri
ha ricevuto 466 voti
Commenta Inserisci Notizia