Madre Teresa fu davvero santa?
L'annuncio della canonizzazione di Madre Teresa di Calcutta, il 4 settembre, ha sollevato una grossa ondata di polemiche sulla sua figura e sull'attività da lei svolta, come già al momento della sua beatificazione nell'ottobre del 2003.
Ma dubbi, o secondo alcuni certezze, sull'operato dell'attuale beata erano già venuti alla luce negli anni 90 ad opera dello scrittore inglese Christopher Hitchens, che realizzò, in collaborazione con il giornalista di origine pachistana Tariq Ali, il documentario "Hell’s Angel".
Hitchens criticava le condizioni in cui venivano tenuti gli ammalati nelle missioni, che una giornalista paragonava a delle foto scattate nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. La biasimava, inoltre, per le sue frequentazioni con personaggi di dubbia reputazione, come il dittatore haitiano Jean-Claude Duvalier, da cui accettò la Legion d'Onore nel 1981, e l'albanese Enver Hoxha, per la cattiva gestione delle enormi somme che le venivano donate.
Il vero scopo della suora albanese non sarebbe stato di alleviare le sofferenze dei poveri che si rivolgevano a lei, ma di utilizzare miseria e sofferenza per diffondere la sua idea integralista della fede, contraria a contraccezione, aborto e divorzio. Del resto fu lei stessa ad affermare che: "C'è qualcosa di bello nel vedere i poveri accettare la loro condizione, soffrirla come la Passione di Cristo. Il mondo ha molto da guadagnare dalle loro sofferenze."
Era questa concezione della sofferenza e della morte, non la mancanza di fondi, che faceva sì che i pazienti fossero curati male, tenuti in cattive condizioni igieniche, non ricevessero abbastanza cibo e, soprattutto, non fossero loro somministrati antidolorifici. Questi, però, non mancarono a Madre Teresa, quando questa ebbe bisogno di cure palliative, che ricevette in un ospedale americano.
Critiche all'attività della suora e delle sue missioni sono venute anche da autorevoli ambienti scientifici, come nel caso dell'Articolo pubblicato nel 1994 dalla rivista inglese Lancet o lo studio condotto nel 2013 dalle Università di Montreal e di Ottawa.
Ci si chiede anche come siano stati impiegati i milioni di dollari ricevuti, considerando le condizioni spartane in cui erano tenute le missioni. Madre Teresa era molto generosa quando si trattava di offrire le sue preghiere, meno quando si trattava di soldi. In occasione dell'esplosione di Bhopal e di molte alluvioni, frequenti in India, si limitò a pregare e ad offrire medaglie con l'effigie della Madonna ma nessun aiuto materiale.
Nonostante tutto, Madre Teresa è diventata un fenomeno mediatico, simbolo di bontà ed altruismo. Ma tutto questo non va attribuito al caso. La sua promozione sui media ha una data di inizio precisa, il 1969, l'anno in cui uscì un film con l'apologia della suora missionaria, ad opera di un giornalista della BBC, Malcom Muggeridge, anche lui cattolico, su posizioni anti-abortiste, vicine a quelle di Madre Teresa. Questa, resasi forza dei media, ha imparato successivamente ad avvalersene per i suoi scopi.
La Chiesa di Roma, però, non ha mai avuto dubbi, o forse li ha avuti e, proprio per evitare ulteriori discussioni, che Giovanni Paolo II, lo stesso che ha canonizzato il fondatore dell'Opus Dei, decise la beatificazione di Madre Teresa a distanza di un anno dalla morte, sebbene la regola preveda che se ne debbano attendere almeno cinque. Ma per una Chiesa in difficoltà c'era bisogno di una figura come quella di Madre Teresa per risollevarne le sorti.