La scorsa domenica, in una intervista a "Fox News Sunday", il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, alla domanda sull'eventualità che, in caso di sconfitta, non accetti il risultato delle prossime elezioni ha risposto in questo modo: 

"No. I have to see. Look you... I have to see. No, I'm not going to just say yes. I'm not going to say no. And I didn’t last time, either".

Devo vedere... non dico sì, ma neppure no... Non l'ho fato neppure la volta scorsa.

Non è tardata ad arrivare la risposta di Nancy Pelosi, speaker della Camera e principale esponente del Partito Democratico:

"There is a process. It has nothing to do with if the certain occupant of the White House doesn’t feel like moving and has to be fumigated out of there because the presidency is the presidency". 

C'è un processo. Non ha nulla a che fare con il fatto che un certo occupante della Casa Bianca non abbia voglia di trasferirsi e deve essere stanato da lì, perché la presidenza è la presidenza".

Nonostante la mancanza di prove, Trump si è spesso lamentato che il voto per corrispondenza, che quest'anno promette di essere utilizzato più di quanto sia avvenuto in passato a causa dell'emergenza coronavirus, potrebbe falsare il risultato elettorale.


Ma Trump, che oramai si aggrappa a qualunque appiglio per distrarre con le sue provocazioni l'opinione pubblica dalla sciagurata gestione della pandemia da parte della sua amministrazione, questo lunedì ha dichiarato che è intenzionato ad  inviare agenti federali appartenenti alle forze dell'ordine in alcune delle principali città degli Stati Uniti, con l'intento di reprimere le proteste contro il razzismo, includendo la possibilità che possano anche agire in incognito.

La scorsa settimana a Portland, in Oregon, sono stati proprio degli agenti federali  a reprimere le proteste contro brutalità della polizia e razzismo, usando gas lacrimogeni e arrestando alcuni attivisti senza motivo. Nonostante le proteste, il Dipartimento della sicurezza nazionale lunedì ha dato il proprio benestare in merito all'accaduto. 

Dove dovrebbero operare i "federali"? Nelle città guidate da amministrazioni "liberali", e non da sindaci repubblicani, come New York, Chicago, Filadelfia, Detroit, Baltimora, Oakland...


Trump ha ormai perso il controllo della gestione dell'emergenza Covid e, forse, sono riusciti a spiegargli che questo avrà anche gravi conseguenze sull'economia, già dalle prossime settimane. 

Quindi, per distogliere l'attenzione degli americani dai problemi del Paese e per cercare di mantenere il consenso della propria base elettorale, i suoi consiglieri, in base a quanto riportato in precedenza, sembra che abbiano convinto Trump a creare uno scontro sociale che non potrà che avere conseguenze nefaste.