Dopo gli scioperi nelle aziende ancora aperte che si sono avuti in tutta Italia nei giorni scorsi e di cui nessuno ha parlato - molti lavoratori hanno incrociato le braccia per avere protocolli adeguati e certi per la loro sicurezza per operare all'interno delle aziende al tempo del coronavirus - il Governo è intervenuto per porre rimedio alla situazione onde evitare il rischio di un ulteriore peggioramento.

Da parte di chi non poteva lavorare da casa, in special modo nelle aziende metalmeccaniche di Milano e provincia, si è fatto notare al Governo che da una parte ai cittadini viene chiesto di restare a casa per diminuire le possibilità di contagio, dall'altra si obbligano gli operai a restare in azienda, anche in assenza delle condizioni di sicurezza previste dai decreti del premier Conte. E per costringere l'esecutivo a prendere provvedimenti sono stati proclamati numerosi scioperi in tutta Italia, da nord a sud, .

Venerdì 13 marzo si è tenuto un incontro sul tema tra Governo e parti sociali dove, come ha riassunto in una nota Palazzo Chigi, "è stato delineato un percorso per redigere linee guida uniformi che assicurino la massima tutela della salute dei lavoratori e le necessarie condizioni di sicurezza in tutti i luoghi di lavoro, con specifico riferimento all'emergenza  sanitaria in atto. 

Tutte le parti sociali e i ministri competenti sono già al lavoro per elaborare questo testo sulla base delle indicazioni formulate dal Ministero della Salute sulla gestione del rischio Covid-19 nei luoghi di lavoro, su suggerimento  del comitato tecnico-scientifico. 

Le aziende che avranno necessità di tempo per adeguarsi a queste misure di cautela potranno sospendere o ridurre le loro attività per alcuni giorni approfittandone per sanificare le aree. Sarà consentito il ricorso agli ammortizzatori sociali. Il governo, nella consapevolezza dello sforzo considerevole che stanno compiendo i lavoratori, ha il dovere morale e giuridico di garantire loro condizioni di massima sicurezza."

Nel corso delle ore seguenti - la riunione che si era tenuta in mattinata è stata poi ripresa in serata - sono proseguiti i colloqui e si è raggiunta un'intesa tra Governo e parti sociali che sabato hanno firmato l'accettazione del "protocollo di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro".

Così Cgil, Cisl e Uil ne hanno commentato il contenuto: "Sappiamo che il momento è difficile e sappiamo che i lavoratori e le lavoratrici italiane sapranno agire e contribuire, con la responsabilità che hanno sempre saputo dimostrare, nell'adeguare l'organizzazione aziendale e i ritmi produttivi per garantire la massima sicurezza possibile e la continuazione produttiva essenziale per non fermare il Paese.

L'accordo consentirà alle imprese di tutti i settori, attraverso il ricorso agli ammortizzatori sociali e la riduzione o sospensione dell'attività lavorativa, la messa in sicurezza dei luoghi di lavoro. Nell'accordo è stato previsto il coinvolgimento dei lavoratori e delle loro rappresentanze a livello aziendale o territoriale per garantire una piena ed effettiva tutela della loro salute. Per questo è importante che in tutti i luoghi di lavoro si chieda una piena effettività dell'intesa che è stata raggiunta.

Importante è la sottoscrizione del testo da parte del Governo che, per quanto di sua competenza, favorirà la piena attuazione del protocollo. È un risultato molto importante in una fase che impone a tutti massima responsabilità nel garantire, prima di ogni altra cosa, la sicurezza e la salute dei lavoratori e delle lavoratrici. La salute di chi lavora è per noi un'assoluta priorità che deve precedere qualunque altra considerazione economica o produttiva".