Otto anni di guerra in Yemen hanno sterminato decine di migliaia di persone lasciando la maggior parte della popolazione sull'orlo della fame.

Tuttavia, sembra esserci un barlume di speranza. Una tregua tra il governo yemenita e i ribelli Houthi del Paese, della durata di due mesi, la prima dal 2016, era iniziata il 2 aprile 2022. Dopo giorni di negoziati, l'inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen Hans Grundberg aveva annunciato che le parti in conflitto avevano concordato una proroga. Secondo fonti dell’Ambasciata dello Yemen in Italia negli ultimi due mesi, il governo dello Yemen ha mantenuto un atteggiamento di moderazione nonostante la milizia Houthi abbia continuato a portare avanti azioni belliche su vari fronti: bombardamenti di artiglieria, mobilitazione, trasferimento di forze armate, voli e bombardamenti con droni che hanno provocato la morte di 72 persone e 267 feriti.

Il Presidential Leadership Council PLC ha accettato di rinnovare la tregua per altri due mesi, sebbene le milizie insurrezionali abbiano continuato a rifiutarsi di revocare l'assedio imposto alla città di Taiz sette anni fa, considerato un crimine di guerra, un crimine contro l'umanità e una flagrante violazione delle leggi e delle convenzioni internazionali. Il Governo dello Yemen invita la comunità internazionale a fare pressione su tali milizie affinché tolgano completamente e incondizionatamente l'assedio a Taiz secondo i termini della tregua, aprendo le strade principali, togliendo ogni tipo di sbarramento e consentendo il normale movimento dei cittadini e il regolare flusso di cibo e merci di base.

La milizia Houthi continua anche a ostacolare il funzionamento dei voli dall'aeroporto di Sanaa, oltre ad impedire, con le quotidiane violazioni della tregua su vari fronti, l’erogazione, attraverso i proventi dei derivati del petrolio degli stipendi ai lavoratori dipendenti.

Il Governo dello Yemen continua a consolidare la tregua come passo verso la pace e ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti di tutti i cittadini yemeniti e sta cercando di porre fine alle loro sofferenze affrontando tutte le questioni umanitarie ovunque nello Yemen con un unico standard nazionale. In tal modo il governo sta invitando a unire gli sforzi per evitare la fine della tregua.

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha avvertito che stanno finendo i fondi per continuare a fornire assistenza alimentare a 13 milioni di persone nello Yemen. Da gennaio 2022, otto milioni stanno ricevendo una razione alimentare ridotta, mentre cinque milioni sono a rischio immediato di scivolare in condizioni di carestia. Nel 2021, 2,9 milioni di persone hanno ricevuto assistenza alimentare ridotta, mentre a otto milioni sono state fornite razioni complete.

Le riduzioni arrivano nel momento peggiore possibile per le famiglie in Yemen che dipendono dall'assistenza alimentare per sopravvivere. Negli ultimi tre mesi, il consumo di cibo inadeguato – una misura della fame monitorata dal WFP – è cresciuto rapidamente fino a colpire metà di tutte le famiglie, poiché la svalutazione della valuta e l'iperinflazione hanno portato l'economia quasi al collasso. I prezzi del cibo sono più che raddoppiati in gran parte dello Yemen nel 2021. Nel frattempo, i combattimenti su più fronti continuano a costringere le famiglie a fuggire.


Ambasciatrice dello Yemen in Italia S.E. Asmahan Altoqi (photo copyright by CarloMarino)