I famigliari di Guerrina chiedono a padre Graziano Alabi dove ha nascosto il corpo della loro congiunta.
Guerrina Piscaglia, 50 anni, è scomparsa il 1° maggio del 2014 da Cà Raffaello, in provincia di Arezzo. Il corpo della donna non è stato ancora trovato, ma gli inquirenti sono certi che Guerrina sia stata assassinata da padre Graziano Alabi, il prete congolese che, all’epoca dei fatti, era il parroco del paese. Il sacerdote è già stato condannato sia in primo che in secondo grado per omicidio e occultamento di cadavere.
In riferimento alle ricostruzioni fatte dagli investigatori, tra Guerrina e padre Graziano ci sarebbe stata una relazione particolare. Il parroco era un assiduo frequentatore della casa della sua parrocchiana; la presenza costante del sacerdote sembra che non abbia lasciato Guerrina indifferente, e secondo alcuni testimoni, la donna si sarebbe innamorata del prete.
Gli inquirenti hanno scoperto che tra padre Graziano e la donna ci sono stati parecchi contatti telefonici, tra chiamate e messaggi, nel giro di pochi mesi. Gli ultimi messaggi risalgono proprio al giorno in cui Guerrina è scomparsa, si tratta di messaggi scritti in un italiano poco corretto, probabilmente inviati dal parroco come depistaggio. I messaggi sono tra gli indizi che incastrano padre Graziano.
La mattina in cui Guerrina è sparita, voleva incontrare a ogni costo il parroco, in canonica; il sacerdote, dopo tanta insistenza da parte della donna, ha acconsentito a un incontro nel primo pomeriggio. Da quell’appuntamento, però, Guerrina non ha fatto più ritorno a casa.
Padre Graziano è stato condannato in Appello a 25 anni di reclusione, adesso si trova ai domiciliari presso il convento romano dei Premostratensi. L’avvenimento giudiziario del sacerdote di chiuderà il 20 febbraio prossimo con l’ultima sentenza della Cassazione.