Da un po' di tempo chi guarda la tv è sottoposto a una martellante pubblicità di tipo particolare. Sto parlando delle richieste di danaro con formule anche innovative come la cessione dell’uno per mille, il versamento mensile e il lascito testamentario, per aiutare persone disagiate ma soprattutto per aiutare minori affetti da gravi patologie, sia italiani, sia di altri paesi. Questi annunci pubblicitari provengono da istituzioni religiose, da associazioni benefiche, da associazioni che combattono le malattie rare, la fame e la povertà in Italia e nel mondo. Gli scopi sono tutti ammirevoli.

La beneficienza è sempre un atto meritorio e non ci sono dubbi su questo, però ci sono alcuni aspetti non chiari e che trovo anche sgradevoli.

Quando un cronista, in Italia, inquadra un minore per fatti di cronaca, nel video che va in onda, credo per legge, il volto del minore viene oscurato. In queste pubblicità ci propongono delle immagini terribili. Bambini italiani affetti da malattie genetiche che deturpano i loro visini e vengono evidenziate tutte le loro disabilità con dei primi piani sconcertanti. Perchè? Sembra una immorale attività di marketing. Immagino che abbiano ottenuto l’autorizzazione dei genitori di quei bambini per diffondere quelle immagini, forse in cambio di qualche compenso e forse i genitori che appaiono in video sono degli attori. In ogni caso il messaggio che proviene da questi annunci è straziante.

Uno degli aspetti che mi viene alla mente è che lo stato non sia in grado di cercare soluzioni a questi gravi problemi, di curare e di supportare adeguatamente questi bambini, ma che lasci tutto alla carità dei privati. Poiché dovrebbe essere compito della stato assumersi questi impegni, lasciare alle varie associazioni il compito di raccogliere fondi, sembra come se la carità la chiedesse tacitamente lo stato stesso perché non può assolvere completamente ai sui compiti.

Un discorso a parte andrebbe fatto sugli annunci che si riferiscono ai bambini africani. Le immagini strazianti che arrivano da villaggi abitati da persone al limite della sopravvivenza, ci mostrano bambini piccolissimi, ammalati e denutriti che sconvolgono. Certamente vanno aiutati.

Qui ci sarebbero anche altre considerazioni. La cultura diffusa in Africa che avere tanti figli significa avere ricchezza, indipendentemente dalla consapevolezza di poterli allevare adeguatamente, è sicuramente una delle cause dell’esagerato incremento demografico che, assieme a povertà diffusa, carestie e, spesso, governi inadeguati, portano alle situazioni tragiche che vediamo troppo spesso. Ci sono governi africani che utilizzano gli aiuti per altri scopi, spesso militari o politici. Ci sono organizzazioni umanitarie dal profilo poco chiaro nella distribuzione dei fondi raccolti. Una soluzione sarebbe quella di supportare i governi legittimi che effettivamente combattono la povertà nei loro paesi, piuttosto che inviare dei soldi senza sapere che fine faranno. Un’ultima considerazione andrebbe fatta sui costi di distribuzione dei fondi provenienti dalla generosità. Che io sappia uno spot pubblicitario di 7 secondi costa sui 10mila euro in Italia. I costi di tutte quelle pubblicità a scopo benefico vengono pagati dalle organizzazioni benefiche oppure sono senza costi per la generosità delle emittenti? Le spese di mantenimento in zona di operazioni dei volontari che operano in Africa provengono dalle donazioni? Sarebbe interessante conoscere in quale percentuale i fondi raccolti vengono effettivamente impiegati a curare e a nutrire i bambini africani.

Io non sono uno senza cuore, ma considero queste domande un bel pensierino della sera, guardando la tv...