In occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione, celebrata dalla Fao a Roma con una cerimonia a cui hanno partecipato i reali di Lesotho e Spagna, gli ambasciatori di buona volontà e i dirigenti della FAO, salutata con i loro messaggi da papa Francesco e dal segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, l'organizzazione umanitaria Save the Children ricorda la carestia che si sta vivendo nello Yemen, la peggiore dell'ultimo secolo.
Secondo Save the Children, che ieri ha lanciato la campagna globale "Fino all'ultimo bambino" per sensibilizzare sui tragici effetti della malnutrizione, in Yemen circa 400mila bambini soffrono di grave malnutrizione e solo quest'anno oltre 46mila potrebbero morire prima di aver compiuto il quinto compleanno.
In Yemen, a oltre tre anni e mezzo dall'inizio dell'escalation del conflitto, gli ostacoli posti alla distribuzione di cibo e medicine da tutte le parti in causa, insieme ai recenti combattimenti per il controllo del porto strategico di Hodeidah, hanno spinto il paese sull'orlo della carestia, con più di 5 milioni di bambini costretti ad affrontare la quotidiana carenza di cibo e con un bambino su 2,che soffre di malnutrizione cronica.
In particolare nei territori maggiormente devastati e che oggi contano più di 3 milioni di sfollati, come il distretto di Hodeidah, 1 bambino su 20 è affetto da malnutrizione acuta grave.
Save the Children, inoltre, ci ricorda che nel mondo ogni giorno 7mila bambini sotto i cinque anni muoiono per cause legate alla malnutrizione. Cinque ogni minuto. Bambine e bambini che, a casa loro, in paesi colpiti da carestie e siccità, afflitti da povertà estrema o dilaniati da guerre e conflitti, continuano ad essere privati di cibo adeguato, acqua pulita e cure mediche.
«Questi dati sono terrificanti ma, purtroppo, non ci sorprendono - ha detto Tamer Kirolos, Direttore di Save the Children in Yemen. - Quella di 13 milioni di persone che soffrono la fame sembra una statistica irrealistica, ma dietro questi numeri ci sono tantissimi bambini malnutriti che i nostri operatori sul campo incontrano ogni giorno. Non dovremmo aspettare che questa situazione si trasformi in una carestia in piena regola: i bambini in Yemen stanno già morendo di fame.
Insicurezza, inaccessibilità al cibo e la vastità di questa crisi impediscono alle organizzazioni umanitarie di raggiungere tutti i minori a rischio. Ogni giorno oltre cento bambini rischiano di morire di fame. E non è una crisi dovuta a cause naturali, dipende solo dall'uomo.
Le parti in conflitto in questa guerra brutale devono deporre le armi e tornare al tavolo dei negoziati, mentre gli altri paesi devono smetterla di alimentare il conflitto fornendo le armi. Da oltre tre anni questa guerra macchia la nostra coscienza collettiva e noi non dovremmo permettere che duri un altro giorno di più.»