Neppure venerdì Biden si dichiara vincitore quando ormai il conteggio dimostra il suo vantaggio in 4 Stati chiave
Dopo gli ultimi faticosissimi dati che ormai lo danno in testa in almeno quattro dei sei Stati in cui l'assegnazione dei delegati ad uno di due candidati in lotta per le presidenziali non è certa, Joe Biden, venerdì, si è di nuovo presentato davanti alle telecamere per parlare alla nazione, rimandando però quello che tutti oramai stanno aspettando: la dichiarazione di vittoria.
Invece, Biden ha deciso di attendere ancora, forse rimandandola a sabato o a domenica, perché magari sarà più ascoltata e potrà avere così maggiore effetto. Venerdì, con a fianco la Harris, colei che sarà la nuova vicepresidente, si è limitato a dire che:
"I numeri raccontano una storia chiara e convincente: vinceremo questa gara. Ciò che diventa più evidente ogni ora che passa è che un numero record di americani - di tutte le razze, fedi, regioni - ha scelto il cambiamento. Ci hanno dato un mandato per agire su COVID ed economia, su cambiamento climatico e razzismo sistemico.Saremo i primi democratici a vincere in Arizona negli ultimi 24 anni. Saremo i primi democratici a vincere in Georgia dopo 28 anni. E abbiamo ricostruito il Muro Blu nel mezzo del paese che è crollato solo quattro anni fa.So che le tensioni possono essere alte dopo un'elezione difficile come quella che abbiamo appena avuto. Ma dobbiamo restare calmi. Pazienti. E lasciare che il processo si concluda mentre tutti i voti vengono conteggiati.Dobbiamo ricordare che lo scopo della nostra politica non è la guerra. Possiamo essere avversari, ma non siamo nemici. Siamo americani".
Nelle ultime ore, nessuna dichiarazione da parte di Trump che, nel frattempo, dopo le reiterate censure ai suoi post da parte di Twitter si è ridotto a fare i retweet dei post che avallano la teoria che il risultato elettorale sia frutto di frodi a suo danno.
E per impedire il normale conteggio dei voti, i suoi delegati ai seggi hanno iniziato a contestare ogni singola scheda che viene esaminata dagli scrutatori, mentre i suoi avvocati, nei vari Stati, stanno cercando di mettere in discussione il risultato del voto denunciando nei tribunali ipotesi di frodi che non vengono però prese in considerazione, per l'assoluta mancanza di prove.
Intanto, manifestanti di entrambi gli schieramenti sono in strada a sostegno dei rispettivi candidati, con alcuni "trumpiani" che vanno su è giù impugnando armi da guerra!