Salute

Calciatori più a rischio demenza, colpi di testa sotto accusa

Secondo i ricercatori dell'università di Glasgow, tra i calciatori professionisti c'è una più alta possibilità, fino a tre volte rispetto alla media, di poter finire vittime di malattie neurodegenerative come Alzheimer, Sla, Parkinson, demenza.

Lo studio, coordinati da Daniel F. Mackay e pubblicato sul New England Journal of Medicine, è stato condotto su oltre 7 mila ex calciatori professionisti scozzesi confrontando le cause di morte degli ex calciatori con quelli del resto della popolazione e l’uso di farmaci anti-demenza.

Mentre da un lato lo studio dimostra la bontà di fare sport con una diminuzione dei casi di mortalità legati a malattie cardiovascolari, dall'altro aumenta il numero di decessi legato a malattie neuro degenerative... per i calciatori professionisti.

La causa? Sarebbero i ripetuti colpi di testa, proprio come è stato dimostrato nel football americano dove gli atleti, soprattutto nel corso delle mischie, sono soliti scambiarsi l'un altro dei colpi con i caschi.

Un giocatore di calcio colpisce la palla con la testa in media fino a più di 10 volte a partita, senza contare quelli in allenamento, il che significa migliaia di volte nell’arco della carriera. Ed a lungo andare ciò potrebbe risultare fatale.

Ad influire non sarebbero i colpi forti, ma il ‘conto’ totale dei ripetuti impatti ricevuti alla testa, compresi quelli che non danno sintomi.

(Altre Informazioni)
Autore tenacementeblog
Categoria Salute
ha ricevuto 357 voti
Commenta Inserisci Notizia