1 giugno: La «Notte dei Santuari» si apre alla speranza
L'UFFICIO NAZIONALE PER LA PASTORALE DEL TEMPO LIBERO, TURISMO E SPORT DELLA CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA ha pubblicato il messaggio di Padre Mario Magro:
La Notte dei Santuari è un’iniziativa, di ampio respiro nazionale, che mette in risalto il grande valore simbolico che hanno questi luoghi dello Spirito nel tessuto sociale, culturale e spirituale del Popolo santo di Dio. Nei Santuari si esprime la semplicità e la profondità di una genuina spiritualità, della fede e della pietà popolare che accomuna milioni di persone che, insieme, in pellegrinaggio, camminano incontro al Signore.Ancora oggi i Santuari sono una forte attrattiva per contemplare le meraviglie del Signore, farsi toccare dalla misericordia di Dio, attraverso la Riconciliazione, farsi accompagnare dalla tenerezza di Maria e dei Santi, che hanno lasciato un esempio di fedeltà a Cristo, alla sua Parola e al suo messaggio di salvezza.I Santuari sono “come pietre miliari che orientano il cammino cristiano dei figli di Dio e promuovono l’esperienza della convocazione, dell’incontro e della costruzione della comunità ecclesiale”. Milioni di fedeli praticanti e non praticanti, frequentano questi luoghi speciali, per riscoprire le origini della propria fede e rivivere quella presenza, memoria e profezia del Dio con noi. In molti casi i Santuari sono stati a tal punto percepiti come parte della vita delle persone, delle famiglie e delle comunità da aver plasmato l’identità di intere generazioni, fino ad incidere sulla storia di alcune nazioni.Il Santo Padre Papa Francesco nel documento Sanctuarium in Ecclesia dice: “Il Santuario possiede nella Chiesa una «grande valenza simbolica» e farsi pellegrini è una genuina professione di fede. Attraverso la contemplazione dell’immagine sacra, infatti, si attesta la speranza di sentire più forte la vicinanza di Dio che apre il cuore alla fiducia di essere ascoltati ed esauditi nei desideri più profondi”.Mi piace soffermarmi sulla parola speranza che il Papa utilizza nel documento citato. La speranza è il tema di questa seconda edizione della Notte dei Santuari. E dopo un lungo e travagliato periodo di pandemia, che ha segnato fortemente le nostre persone, la chiave di svolta è la speranza, il segno di un forte richiamo della presenza e vicinanza di Dio, della fiducia di ritornare a lui, di sentirci accolti, ascoltati e rincuorati nelle situazioni di sofferenza e di dolore. La speranza apre il nostro sguardo a discernere dove andiamo, verso quale meta è diretto il nostro pellegrinaggio nella vita e nella storia. E’ il tempo della riedificazione, di riappropriarci di quella nostalgia di Dio, di ricentrare l’amore di Dio che sempre ci ama e mai ci abbandona, di risorgere a vita nuova, vita plasmata dai misteri di Cristo, che ci chiama alla testimonianza della carità. I Santuari, in questo cammino di speranza, possono essere un vero rifugio per riscoprire sé stessi e ritrovare la necessaria forza per la propria conversione.Siamo certi che attraverso l’impegno di tutti, attraverso le iniziative di aggregazione e di comunione proposte dalla Chiesa e dai Santuari, può rinascere una rinnovata comunione di fede e di santità, può nascere di nuovo “la Chiesa degli uomini vivi nel Dio vivo”. Cosicché nei Santuari si apprende ad aprire il cuore a tutti, in particolare a chi è diverso da noi: l’ospite, lo straniero, l’immigrato, il rifugiato, colui che professa un’altra religione, il non credente. Il Santuario luogo per eccellenza, diventa il luogo dell’accoglienza dove tutti imparano a fare esperienza di comunione e di convocazione, aperta a tutta l’umanità.La Vergine Maria animi la nostra speranza. Lei che è sempre accanto a noi, riconfermi quella certezza che abbiamo, che non siamo soli, che ognuno di noi è come se fosse per Lei l’unico essere vivente sulla terra, l’unico suo figlio del cui personale avvenire Lei è sempre preoccupata. Maria ci aiuti a vivere il presente con fiducia e infonda speranza per guardare e attendere con ottimismo il futuro prossimo e quello ultimo che tutti ci attende.
Fonte: turismo.chiesacattolica.it