L'ossessione di Salvini nel non voler trascurare niente per riuscire a fare eleggere la candidata leghista Lucia Borgonzoni alla presidenza dell'Emilia Romagna è così tanta, che la sua attività sul territorio e quella dei suoi propagandisti social si può definire spasmodica.

E tanta deve essere la paura di non riuscire nell'intento che Salvini e i suoi ricorrono a qualsiasi mezzo, anche rivolgendosi agli "amici".

Così, dopo il buon Dio, Gesù, il cuore immacolato di Maria, la Madonna di Medjugorje, beati e santi, Salvini si è visto costretto a chiedere il sostegno anche a personaggi meno importanti ma ugualmente conosciuti e forse più di sostanza.

Ed ecco che l'allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic - amico dei nazionalisti serbi, autori nei Balcani di un vero e proprio genocidio - dice di sostenere l'amico Salvini e, di conseguenza, anche la candidata Borgonzoni, che se ne compiace quasi fino a svenire, nonostante Mihajlovic abbia ammesso di non sapere chi sia!

E come poteva mancare l'amico Vespa, il giornalista presentatore che una volta confezionava interviste ritagliate su misura per Berlusconi e Fini e, adesso, si è ridotto a fare spot per Salvini, come quello mandato in onda mercoledì nell'intervallo del quarto di finale di Coppa Italia tra Juventus e Roma. Nel video il segretario leghista era impegnato a suonare ai citofoni per smascherare spacciatori tunisini e ad incitare  in comizio il popolo a votare per la Borgonzoni per liberare l'Emilia Romagna dal Pd. Il tutto senza il benché minimo commento da parte della redazione di Porta a Porta.

Dopo le proteste del Pd, lo spot è sembrato un po' troppo eccessivo addirittura allo stesso Vespa che, in una nota stampa, ha dichiarato che "per una svista della redazione, di cui mi assumo come sempre la responsabilità, il tempo di parola di Salvini è stato maggiore di quello di Zingaretti (che ha condiviso lo spazio con Giorgia Meloni) e di maggiore impatto politico. Proporrò alla direzione di Rai 1 di riequilibrare le posizioni giovedì 23 nello spot di Porta a Porta che andrà durante Don Matteo".

Invece, per il battagliero Michele Anzaldi, segretario della commissione di Vigilanza Rai, ex Pd e adesso di Italia Viva, è da "valutare se non ricorrano gli estremi non soltanto per la richiesta di riequilibrio, sebbene manchino poche ore all'apertura delle urne, ma anche per l'applicazione di sanzioni nei confronti dei responsabili". 

Lo ha scritto in una lettera-esposto inviata al presidente dell'Agcom Angelo Marcello Cardani e ai commissari Antonio Martusciello, Mario Morcellini, Antonio Nicita, Francesco Posteraro. 

"Nella prima serata di Rai1 di mercoledì 22 gennaio – ha scritto Anzaldi – si è verificato un episodio che appare una chiara e gravissima violazione della par condicio elettorale, a pochissimi giorni dal voto in Emilia Romagna e in Calabria. 

A Matteo Salvini, leader della Lega, è stato riservato uno spazio nel corso dell'intervallo della partita di Coppa Italia Juve-Roma, come anticipazione del programma Porta a Porta, che non ha paragoni con nessun'altra forza politica. Lo stesso conduttore Bruno Vespa ha ammesso in una nota il trattamento di favore. 

Si tratta dell'ennesimo episodio di violazione della par condicio in Rai, per questa campagna elettorale per le regionali, che segue quanto accaduto al Tg2, con i servizi elettorali dedicati esclusivamente a Salvini, e a Rai3 a Cartabianca, con la presenza di Salvini nell'ultima puntata prima del voto. 

Alla luce di questi episodi, vi chiedo di valutare se non ricorrano gli estremi non soltanto per la richiesta di riequilibrio, sebbene manchino poche ore all'apertura delle urne, ma anche di sanzioni nei confronti dei responsabili".

Naturalmente, Salvini sull'argomento non ha avuto nulla da eccepire, limitandosi a parlare di nervosismo e attacchi da parte dei suoi avversari, mentre continua a propagandare senza soluzione di continuità notizie false e campagne d'odio!