Disco verde dalla Food and Drug Administration (FDA, l'Agenzia del farmaco negli Stati Uniti) per l’utilizzo del vaccino prodotto da Pfizer / BioNTech.  Le prime dosi, 2,9 milioni utili a vaccinare 1,5 milioni di persone, inizieranno ad essere somministrate, in maniera totalmente gratuita, già a partire dalla prossima settimana. I primi ad essere vaccinati saranno le fasce più a rischio: il personale medico e quello ospedaliero, oltre agli ospiti delle case di riposo.

Il via libera della FDA è arrivato in tarda serata dopo una giornata di tensione tra il presidente in carica, Donald Trump e la stessa Food and Drug Administration. Infatti, come hanno riportato sia il New York Times che il Washington Post, prima del via libera (comunque scontato dopo che in tal senso pochi giorni fa si era espresso il comitato etico scientifico nominato dalla stessa FDA), ci sarebbe stata una minaccia di licenziamento nei confronti di Stephen Hahn, numero uno della FDA,  se il via libera al vaccino non fosse arrivato entro la giornata di venerdì.

Trump, evidentemente, aveva preparato il discorso alla nazione e scalpitava per diffonderlo quanto prima per far credere che con il vaccino che è stato realizzato in tempi record grazie a lui (sic!) adesso gli Stati Uniti avrebbero posto fine alla pandemia creata dal "virus cinese". Naturalmente, il vaccino non potrà sconfiggere la pandemia se non tra 12/24 mesi, purché il numero di persone che si vaccinerà sia sufficientemente alto da creare un'immunità di gregge. Curiosa poi la preoccupazione di Trump di promuovere un vaccino per sconfiggere una malattia di cui, almeno in pubblico, ha sempre cercato di minimizzare gli effetti.


Vaccinazioni anti Covid sono già iniziate in Gran Bretagna, Repubblica Popolare Cinese (dove inizialmente il vaccino utilizzato avrebbe dovuto essere usato solo in via sperimentale e somministrato solo a poche categorie di soggetti a rischio) e Russia. Il vaccino Pfizer / BioNTech, inoltre, è stato autorizzato in modo da iniziarne la somministrazione a breve anche in Bahrein, Canada, Arabia Saudita e Messico.

Gli Stati Uniti hanno siglato un contratto con Pfizer per la fornitura di 100 milioni di dosi di vaccino (necessario per 50 milioni di americani) entro il prossimo marzo.

Ogni Stato Usa, insieme a sei grandi città, ha presentato al Governo federale un elenco di località - per lo più ospedali - in cui il vaccino Pfizer dovrà essere spedito, almeno per le prime forniture.
 
Nel frattempo, la McKesson Corporation, un fornitore di prodotti sanitari, ha iniziato la spedizione di kit composti da siringhe, tamponi imbevuti di alcol, schermi per il viso e altro tipo di materiale a supporto negli stessi siti dove Pfizer consegnerà i primi vaccini, spediti in scatole speciali, imballate con ghiaccio secco, progettate per mantenerne la temperatura a -70° C. Ogni scatola includerà un dispositivo per tracciarne la posizione, oltre ad una sonda termica che permetterà di verificare che il suo contenuto rimanga alla stessa  temperatura  durante tutto il viaggio dai siti di distribuzione Pfizer che si trovano in Michigan e Wisconsin.