Per l'Oim fu il Viminale a far venire Bija in Italia
Fischiettano, guardando per aria, i vertici del Pd passati e presenti, così come l'allora capo del Governo Gentiloni ed il suo ministro dell'Interno Minniti. Nessuna esigenza di chiarire quanto emerso nell'inchiesta di Avvenire su chi consentì l'ingresso in Italia di Bija.
Il primo chiarimento da fornire riguarda chi invitò in Italia la delegazione libica e chi ne verificò la composizione, visto che tra i suoi componenti era presente Abdurahman al-Milad, altrimenti detto Bija... in pratica un delinquente.
Il secondo chiarimento riguarda chi concesse il visto a Bija e perché.
Il terzo, chi ne sorvegliava i movimenti e gli incontri quando era nel nostro Paese.
Dopo quanto pubblicato da Avvenire, fonti del Viminale avevano attribuito alle Nazioni Unite, ed in particolare all'Oim, l'Organizzazione internazionale dei migranti, la responsabilità di aver invitato Abdurahman al-Milad in Italia.
Ma, in base a quanto riportato da Avvenire in un nuovo articolo, un portavoce dell'Oim ha inviato dalla sede di Ginevra una lunga nota nella quale vengono scaricate sul ministero dell'Interno le responsabilità di aver permesso l'ingresso in Italia ad un criminale, le cui "gesta" erano note da tempo.
Possibile che i servizi segreti italiani non conoscessero Bija e non sapessero delle attività collaterali che accompagnavano e tuttora accompagnano quelle ufficiali? Inoltre, l'incontro di Mineo è stato richiesto dal ministero dell'Interno, come ha fermamente ribadito l'Oim che, da parte sua, in quell'occasione ha solo provveduto a curare gli aspetti logistici.
A che cosa hanno portato gli accordi tra Roma, Bruxelles ed il governo libico? A fornire mezzi, materiale e addestramento alla Guardia Costiera libica (fino al 2023) e finanziare il governo di al-Sarraj per una cifra non lontana dal miliardo di euro.
I finanziamenti sono serviti a migliorare le condizioni di vita dei migranti in Libia? No.
I finanziamenti sono serviti a fermare i trafficanti di uomini? Neppure, visto che Bija (e non solo lui) è ancora al suo posto e continua a fare quello che faceva prima.
Il problema, però, per qualcuno continua ad essere rappresentato dalle Ong e da chi non ripete come un idiota (visto che non lo sono mai stati) che i porti italiani devono rimanere chiusi.