In seguito alle dimissioni dal partito VITA da parte di alcuni fondatori e candidati, è utile fare alcune riflessioni su chi si è velocemente dileguato decidendo di tornare ad orbitare attorno alle galassie di appartenenza.

Il carro del vincitore è quello che attira tutti e proprio tutti si sarebbero affrettati a salire. Il partito VITA ha raggiunto un ottimo traguardo se si considera che lo stesso partito è nato quest'estate raccogliendo consensi di oltre duecentomila anime che credono nel progetto e credono nel presidente di VITA Sara Cunial.

Uno dei motivi per i quali alcuni fondatori e candidati hanno deciso di presentare le loro dimissioni è la percentuale raggiunta alle elezioni; gli stessi dimissionari lamentano problemi di comunicazione, di organizzazione ed altre stravaganti motivazioni, ma la realtà sembra essere un'altra: quando la volpe non arriva all'uva dice che è acerba.

Sara Cunial ha sempre brillato di luce propria e con la sua energia, oltre a  quella di alcuni candidati ed attivisti nonché a quella delle tante anime che credono nel progetto, VITA ha potuto raggiungere un ottimo risultato in poco più di un mese; un vero miracolo.

Come la natura ci insegna l'albero della vita prima di germogliare e crescere vigorosamente ha bisogno di perdere i rami secchi che assorbono  l'energia positiva della pianta, ha bisogno di nutrirsi e soprattutto ha bisogno di pazienza.

Tutti quelli che sono stati pronti ad abbandonare la nave, che contrariamente a ciò che alcuni pensano non affonderà, lasciano intendere che le loro ambizioni non  erano quelle di seguire gli ideali del programma che tanto gridavano durante la campagna elettorale, ma erano ben altre.