È in partenza mercoledi 26 luglio 2017 ore 20:30 al Museo Vela di Ligornetto con un’anteprima, il Festival Ticino in danza, che come ogni anno, sotto la direzione di Alessia Della Casa, propone momenti di spettacolo con artisti nazionali e internazionali nella splendida cornice del contesto cittadino del mendrisiotto.

Il primo appuntamento è con una performance che si declina tra danza, parole e musica dal titolo traduzioni e microsismi. Le parole sono quelle di Laura di Corcia «Noi siamo quelli che vivono un’epoca sbriciolata e liquida dove capita che l’esistenza individuale smarrisca la direzione, schiacciata in un presente senza prospettive. Loro sono i disperati che attraversano le nostre terre credendo ancora in una possibile resurrezione, nella bontà del destino», la coreografia e la danza sono firmate da Alessia Della Casale per le musiche originali di Gioacchino Balistreri.

Il 28 luglio alle ore 21.00, sul Piazzale elle Scuole Medie di Stabio, una prima assoluta per Percorsodanza, uno spettacolo di mediazione alla danza vincitore del concorso cantonale 2017. Alessia Della Casa, ideatrice e interprete del progetto racconta: «percorsodanza è un’opera musicale, illustrata e danzata che intende facilitare la comprensione del movimento nella danza contemporanea, pur presentando un alto valore artistico. È un invito a guardare col corpo, a vivere la danza e ad immedesimarsi, a riprendere coscienza della nostra sensazione fisica e godere quindi delle opere artistiche che si avvalgono del potenziale di questo linguaggio. Oggi fare la danza e guardare la danza sono due cose molto distinte e il divario tra pubblico e spettatore va via via ampliandosi. Assistiamo ad una complessa contemporaneità della danza che incarna numerose sfaccettature e diversi usi del corpo, suscitando a volte nel pubblico la necessità di avere spiegazioni e chiavi di lettura. Tuttavia la danza, per la sua natura fisica, provoca un coinvolgimento molto diverso quando se ne fa esperienza diretta e una volta vissuta mostra le sue ragioni di essere e si libera degli aspetti più razionali».

In questi giorni, infatti, sulla pagina Facebook di Ticino in danza si possono trovare degli inviti quotidiani al movimento, che in maniera leggera e spiritosa aiutano a riprendere contatto con il nostro corpo e a riscoprire un istinto atavico dell’essere umano: il danzare.

Il Festival continua fino al 30 luglio con altri momenti danzati ispirati a temi di grande interesse sociale e culturale. I riti alpini dello spettacolo Spuren evocano una singolare nostalgia. Possono suscitare nell’osservatore allo stesso tempo un senso di appartenenza o estraneità. «Un viaggio alla scoperta delle nostre radici ci ha portato dietro la facciata di luoghi comuni e stereotipi svizzeri. In particolare, soffermandoci sui riti alpini invernali» racconta la coreografa Mirjam Sutter. Giovani e alcolismo un binomio sempre più frequente soprattutto nei paesi del nord Europa Francesco Colello spiega: « Non si tratta di un gioco. Il divertimento delle nuove generazioni rischia di essere un pericolo frequente, un Game Over causa della perdita totale della ragione come categoria dell'essere umano. In un paese dei balocchi si assiste al degrado di un potenziale creativo inespresso, se non attraverso atti al confine con il vandalismo». Ma si parla anche della bellezza della natura e della sua leggerezza nel lavoro di Vanessa Van Wormer e di migrazione con la live performance di Katja Vaghi.

Per maggiori informazioni ed iscrizioni: www.ticinoindanza.com