In questi giorni in cui i mass media sembrano fare a gara per accordare ancora più spazio ad ogni starnuto dell’ex ministro degli interni, in prima linea ci sono soprattutto i pennivendoli che, confermando la loro innata piaggeria, ripropongono da mane a sera, a mo’ di pappagalli, gli stucchevoli slogan sui quali si è inceppata da giorni la rozza creatività di Matteo Salvini.

Così possiamo leggere o ascoltare ad ogni ora che quello giallorosso è il governo dei poltronari, che ad imporlo sono stati Macron e Merkel, che Giuseppe Conte è il lacchè di Bruxelles, che Di Maio è un traditore, che Sergio Mattarella non ha ascoltata la volontà del Popolo Sovrano, etc. etc.

Ora, non mi sorprende la povertà sia politica che culturale di queste affermazioni perché considero il favoleggiato Capitano leghista incapace di formulare un pensiero compiuto che superi le due o tre parole di uno slogan dozzinale, ma mi sconcerta che a farne da megafono siano testate e televisioni che millantino di essere alfieri di una informazione libera ed equilibrata.

L’ultimo esempio ce lo propone il caso della ONG Ocean Viking battente bandiera norvegese.

Senza isterismi, chiassate, minacce ed attacchi ai partner europei, nel giro di 48 ore il governo giallorosso ha negoziata con la Commissione UE una soluzione umanitaria per porre fine ai disagi degli 82 naufraghi messi in salvo dalla Ocean Viking.

Una volta confermato l’impegno dei ministri degli interni di Francia e Germania ad accogliere ognuno il 25% dei migranti che sono a bordo della Ocean Viking, e la disponibilità di Portogallo, Lussemburgo ed Irlanda ad ospitare altri 15 migranti, il neo ministro degli interni, Luciana Lamorgese, ha offerto al comandante della ONG il porto di Lampedusa come PoS e lo ha informato che il trasbordo a terra dei naufraghi sarebbe stato effettuato da motovedette della CP e della GdF.

In base alle intese con la Commissione UE i migranti saranno trasferiti nei paesi accoglienti entro 48 ore dal loro sbarco sul territorio italiano.

Ripensando al caos, alle tensioni, agli stati convulsivi che caratterizzavano i rapporti con le ONG, quando al Viminale c’era Matteo Salvini, appare evidente che nel caso della Ocean Viking il governo giallorosso abbia impartita una genuina lezione politica di come si possa gestire una situazione emergenziale senza fare piazzate propagandistiche.

Evidentemente, però, la lezione politica non è stata compresa se il commento di Salvini si è limitato semplicemente a: “questa è una resa. L’Italia torna ad essere un campo profughi”.

Resa a chi e per cosa? Boh!!!

Campo profughi? Ma c’è o ci fa?

Non solo, ma il ganassa brianzolo è così irragionevole e sconclusionato nella sua smania propagandistica che, pur di abbindolare quelli che lo stanno ad ascoltare, utilizza fregnacce a gogò.

Ad esempio, ha infinocchiati i soliti grulli affermando che lui combatteva le ONG perché “io difendo i confini e la sicurezza degli italiani”.

Ebbene, nelle ore in cui le motovedette di CP e GdF trasbordavano gli 82 migranti dalla Ocean Viking a terra, a Lampedusa approdavano con un barchino 12 tunisini, con un barcone toccavano terra 78 migranti, altri 21 sbarcavano sull’Isola dei Conigli e 6 approdati sull’isolotto di Lampione non sono stati ancora rintracciati.

Dal 1° gennaio al 31 agosto 2019 è stato accertato lo sbarco sulle coste italiane di 5137 migranti, mentre non si ha notizia di quanti siano invece arrivati ma non intercettati da CP e GdF.

Cioè, dei 5137 solo 700 circa sono arrivati con navi ONG.

Quindi oltre l'80% è giunto con barconi, barche a vela e gommoni violando palesemente i confini nazionali.  

Ci vuole una bella faccia di bronzo per sostenere: “Io difendo i confini”!