Sono aperte le urne in Iran per le elezioni presidenziali - ma si vota anche per i consigli comunali di città e villaggi - il cui risultato potrebbe avere un impatto considerevole sul processo di riforme nel Paese e sull'evoluzione dei rapporti internazionali di Teheran.

Le urne, che si sono aperte questa mattina, rimarranno disponibili per un solo giorno e si chiuderanno alle ore 18 locali, le 15.30 in Italia.

L'esito del voto, che comunque rimane incerto, è legato alla sfida tra due avversari il presidente uscente, il moderato Hassan Rouhani, e il radicale Ebrahim Raisi.

In base alle immagini trasmesse dalla tv di Stato vi sono lunghe code davanti ai seggi nelle principali città dele Paese. In Iran, gli aventi diritto al voto sono 56 milioni su una popolazione di 80 milioni.

Il conteggio dei voti inizierà a mezzanotte ed i risultati saranno resi pubblici entro 24 ore dalla chiusura delle urne.

Come detto, la sfida per la corsa alla carica di presidente è tra il moderato Hassan Rouhani ed il radicale Ebrahim Rais. Il Presidente, eletto a maggioranza, ha un mandato che dura quattro anni e gli consente di controllare l'andamento del potere esecutivo. Il Presidente nomina e presiede il Consiglio dei Ministri, coordina le decisioni del governo e seleziona le decisioni governative da sottoporre al parlamento.

Chi vincerà tra i due candidati? Come ogni sfidante che si rispetti, anche in un regime che democratico non è, Raisi ha promesso posti di lavori e denaro, anche se le sue promesse sono state giudicate poco credibili dagli analitsi.
In ogni caso, Raisi conta di cattuarre il voto dei delusi che non hanno visto derivare benefici dagli accordi con gli USA sul nucleare ed una revisione delle sanzioni economiche imposte al Paese.
Raisi, membro della magistratura, uno dei quattro giudici che ha condannato migliaia di detenuti politici a morte nel 1988, è un radicale ed ha raccolto su di sé i consensi degli altri candidati conservatori che si erano presentati all'elezione.

Ma, sempre secondo il parere di alcuni analisti, questa convergenza, più che favorire Raisi potrebbe dare slancio alla candidatura di Rouhani che, al di là dei risultati finora ottenuti, potrà comunque contare sul voto di coloro che aspirano ad un cambiamento nel Paese ed appoggiano per tale motivo la sua rielezione.