Nell'ultimo rapporto UNICEF pubblicato a fine gennaio 2019 si stima che siano più di 34 milioni i bambini che vivono in situazioni di conflitto che finiscono per causare loro gravi problemi, non solo dal punto di vista psicologico ed educativo, ma anche dal punto di vista fisico, legati a malattie e malnutrizione... senza dimenticare l'alta possibilità di essere feriti od uccisi a causa di bombardamenti, proiettili vaganti, mine...
A correre i maggiori rischi in tal senso, in questo momento, sono 6,6 milioni di bambini in Yemen, 5,5 milioni in Siria e 4 milioni nella Repubblica Democratica del Congo.
Questo l'elenco delle principali emergenze che hanno colpito i bambini nel 2018.
Libia: 241mila bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria.
Sud Sudan: 2,2 milioni di bambini non frequentano la scuola.
Bacino del Lago Ciad (Camerun, Repubblica Centrafricana, Ciad, Niger e Nigeria): quasi 21 milioni di persone sono coinvolte nei conflitti in corso.
In Rep. Centrafricana, nel 2019, 1,5 milioni di bambini – 2 su 3 nel paese – avranno bisogno di assistenza umanitaria nel 2019.
Etiopia: 1,5 milioni di bambini sono sfollati nel paese.
Ucraina (Orientale): quasi 500 mila bambini colpiti dal conflitto hanno bisogno di protezione e assistenza umanitaria.
Afghanistan: nel 2019 3,8 milioni di bambini avranno bisogno di assistenza umanitaria e protezione.
Crisi Rohingya: da agosto 2017, più di 730.000 rohingya, tra cui 400.000 bambini, sono scappati dalle violenze in Myanmar, verso il distretto di Cox’s Bazar in Bangladesh.
Venezuela: vari paesi dell’America latina e Caraibi stanno ospitando 2,4 milioni di rifugiati e migranti venezuelani.
Milioni di bambini che vivono in paesi colpiti da conflitti e disastri non hanno accesso a servizi di protezione vitali, mettendo a rischio la loro sicurezza, il loro benessere e il loro futuro.
Questo quanto ha dichiarato in proposito Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF: «Oggi milioni di bambini che vivono in situazioni di conflitto o disastri subiscono terribili livelli di violenza, stress e trauma.
L’impatto che hanno i nostri servizi di protezione dei bambini non sarà mai sottolineato abbastanza. Se i bambini non hanno luoghi sicuri per giocare, se non possono essere riuniti con le loro famiglie, se non ricevono supporto psicosociale, non possono guarire dalle cicatrici invisibili causate dalla guerra.»
Nel 2019 ricorre il 30° anniversario della ratifica della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza e il 70° anniversario della Convenzione di Ginevra, ma, oggi più che in qualsiasi altro momento degli ultimi 30 anni, molti paesi sono coinvolti in conflitti interni o internazionali, minacciando la sicurezza e il benessere di milioni di bambini.
Nonostante questo, molti Paesi - in tutto il mondo e non solo in Europa - stanno promuovendo politiche di respingimento nei confronti dei migranti senza neppure verificare, anche in base a precisi doveri costituzionali, se abbiano o meno diritto ad essere accolti come rifugiati.