Avviato il percorso di adesione dell’aziende madonite per la costituzione di un macro Distretto del cibo. Il GAL Madonie, tra i promotori per la costituzione di un Distretto unico del Cibo Siciliano, ha avviato l’azione informativa sul territorio di appartenenza al fine di raccogliere le adesioni delle aziende per la costituzione del Distretto.

Ieri pomeriggio (3 giugno), nell’aula consiliare del Comune di Castellana Sicula, alla presenza di tante aziende di varie filiere produttive, il presidente del GAL Madonie Santo Inguaggiato, supportato dal responsabile del PAL Dario Costanzo e dall’amministratore unico di SOSVIMA Alessandro Ficile, ha illustrato la proposta di costituzione del Distretto del Cibo, auspicando la nascita di un unico distretto siciliano, legata al bando, pubblicato lo scorso 10 maggio sulla Gazzetta Ufficiale, al quale viene attribuito un ruolo strategico per la programmazione dello sviluppo agricolo territoriale dei prossimi anni.

Dall’incontro, al quale erano presenti anche alcuni rappresentanti delle organizzazioni sindacali, dei consorzi e gli amministratori comunali del territorio, è emersa l’esigenza di presentarsi uniti davanti a questa occasione di sviluppo che, al di la delle somme che saranno messe a disposizione (quindici milioni a livello nazionale) è strategica in termini di comunicazione e visibilità in quanto si potrebbe sfruttare meglio il brand made in Sicily.

Considerata la data di scadenza (24 giugno) per la presentazione della proposta di Distretto, della quale è stata chiesta la proroga che non sarà a lunga scadenza in previsione dell’uscita del bando nazionale nel mese di luglio, le aziende interessate dovranno presentare al GAL Madonie una modulistica predisposta da quest’ultimo per aderire alla costituzione del Distretto del Cibo che si andrà a determinare. Chi non arriverà in tempo potrebbe subentrare successivamente.

“Bisogna superare le individualità – ha detto il presidente Santo Inguaggiato – al fine di creare una forza contrattuale capace di indirizzare le politiche di sviluppo rurale, che nei prossimi anni passeranno proprio dai Distretti del Cibo. In questo senso più che l’entità dei contributi che saranno erogati ai distretti, piuttosto modesta, va colto il valore strategico della loro istituzione come vetrina delle nostre produzioni e strumento di promozione complessiva della Sicilia.”

Ogni Distretto del cibo dovrà operare nell’ambito di uno o più processi produttivi di cui alle filiere produttive elencate nel decreto tra le quali troviamo quella agrumicola, cerealicola, della frutta secca, delle piante officinali, olivicola, mielicola, delle carni, dei formaggi e tante altre.