ROMA – (Ernesto Genoni) – La ZES - Zona Economica Speciale unica per le Regioni del Sud Italia  - ha come finalità quella di attrazione di capitali e di mantenimento delle imprese, ha inciso la Premier Giorgia Meloni a "Porta a Porta", ieri  su Rai1 , ospite del padrone di casa Bruno Vespa. Da qui le opportunità per un contesto agevolato e per la facilitazione delle imprese e la creazione e il mantenimento di posti di lavoro. Sono compresi i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna.

Per  ZES  si  intende  una  zona  geograficamente  delimitata  e chiaramente  identificata,  situata  entro  i  confini  dello  Stato. È importante sottolineare che le ZES offrono alcuni vantaggi fiscali e doganali, come ad esempio agevolazioni sul pagamento dell’IVA e su importazioni doganali. Tuttavia, l’accesso alle ZES è limitato alle attività che rientrano nell’elenco delle attività ammesse all’interno della ZES stessa.

“Molto bene la luce verde della Commissione europea alla creazione di una Zona Economica Speciale unica per le Regioni del Sud Italia  – così in un comunicato la premier Meloni -. Lo sviluppo dell'economia del Mezzogiorno è una priorità del nostro Governo. Siamo però convinti che questo obiettivo debba essere raggiunto abbandonando la logica assistenziale che non funziona, ma dando opportunità di lavoro e crescita e rendendo queste aree del Paese competitive e attrattive per investimenti ed imprese. La ZES unica va esattamente in questa direzione e costituisce un cambio di passo per l'economia del Sud. Bene   – continua il  comunicato della premier Meloni  - anche l'apertura di un dialogo con la Commissione Ue per modificare e rendere permanente la misura della Decontribuzione Sud, un intervento che il Governo aveva già prorogato fino alla fine del 2023 e che si è dimostrato molto efficace.”

Approfondimenti, da CdM 49. del 7 Settembre 2023, su Zona economica speciale per il Mezzogiorno

Si prevede – si legge nel comunicato ministeriale -  l’istituzione, a decorrere dal 1° gennaio 2024, della nuova Zona Economica Speciale per il Mezzogiorno, “ZES unica”, comprendente i territori delle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna, che sostituirà le attuali otto Zone economiche speciali istituite nei territori del Mezzogiorno.

Si introduce un nuovo sistema di governance della ZES UNICA, confermando la previsione di una Cabina di regia istituita presso la PCM (Presidenza del Consiglio dei Ministri) alla quale sono attribuite di funzioni di indirizzo, coordinamento, vigilanza e monitoraggio della ZES unica; prevedendo l’istituzione di una nuova Struttura di missione presso la PCM; si ridefiniscono gli adempimenti procedurali.

Si istituisce, – si legge nel comunicato  -  presso la Presidenza del Consiglio e alle dirette dipendenze del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR della “Struttura di missione per la ZES”, con una durata di 3 anni. La Struttura – si legge nel comunicato  -   dovrà fornire supporto all’Autorità politica delegata in materia di ZES per l’esercizio delle funzioni di indirizzo e coordinamento dell’azione strategica del Governo e di predisposizione e aggiornamento del Piano strategico ZES e delle attività necessarie a prevenire tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata.

All’interno dell’area ZES, – si legge nel comunicato  -   le aziende già operative e quelle che si insedieranno potranno beneficiare di diverse tipologie di vantaggi (speciali condizioni), quali la previsione di un’autorizzazione unica per l’avvio delle attività produttive e il riconoscimento, fino al 2026, di un credito d’imposta nella misura massima consentita dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2022-2027 per l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive.