Il 28 dicembre, Apple ha deciso di rispondere al malcontento dei propri clienti, che era arrivato a promuovere della class action in varie parti degli Usa e non solo, in relazione al rallentamento delle performance, ammesso dalla stessa Apple, degli iPhone 6 e 7 per evitare il surriscaldamento della batteria e gli spegnimenti improvvisi dei dispositivi, per non danneggiare le componenti elettroniche.

In una nota indirizzata ai propri clienti, Apple dichiara di non aver mai limitato le prestazioni dei propri smartphone per costringerli a comprare dei nuovi modelli. Tutto il problema è sorto da una serie id fraintendimenti che la stessa Apple ha provato a chiarire.

Il problema è tutto nelle batterie e nel loro stato d'uso. Le batterie sono da considerarsi un prodotto di consumo ed il loro stato varia in funzione dell'impiego del dispositivo su cui sono installate e del numero di ricariche effettuate. Quindi, l'aggiornamento software rilasciato da Apple che, come ammesso anche in questa nota, può rallentare le prestazioni degli iPhone ha effetto solo nel caso in cui le batterie abbiano bisogno di essere sostituite.

Che cosa farà Apple per farsi "perdonare" dai clienti e dimostrare la propria buona fede? Nei primi mesi del 2018 rilascerà un nuovo aggiornamento software che consentirà di controllare lo stato delle batterie di un iPhone e, fin da subito, ha ridotto il prezzo di 50 dollari delle batterie fuori garanzia. In tal modo, chi vorrà migliorare le prestazioni del proprio dispositivo ritenuto troppo lento, potrà acquistare una nuova batteria spendendo 29 dollari invece di 70.