Anarchia sui rigori: ora Fonseca chiede la linea dura al Milan

La società Milan vuole dare una stretta agli episodi di indisciplina che hanno caratterizzato questo inizio di stagione della squadra rossonera. Se dopo l’episodio del cooling break a cui Theo Hernandez e Rafael Leao non presero in occasione di Lazio-Milan la società decise subito di scagionare i due calciatori, adesso la linea è ben diversa. Dopo i due penalty falliti contro la Fiorentina Paulo Fonseca s’è lamentato dinanzi alle telecamere del comportamento di Theo Hernandez e Tammy Abraham: “Sono incazzato, il rigorista è Pulisic. Non deve succedere mai più”. Sulla stessa lunghezza d’onda la società, che è dalla parte dell’allenatore e vuole adottare la linea dura.

La ‘Gazzetta dello Sport’ oggi in edicola ricostruisce cosa è accaduto sui due rigori. Sul primo rigore calciato da Theo Hernandez nel recupero del primo tempo Fonseca non ha avuto nemmeno il tempo di intervenire. Il terzino francese nel giorno del suo compleanno ha provato a regalarsi un gol dagli undici metri e quando è stato fischiato il penalty s’è subito preso il pallone: Pulisic ha rispettato l’anzianità e neppure ha provato ad avvicinarsi, Hernandez gli ha dato un buffetto e lui è andato via mentre Fonseca e i suoi collaboratori non hanno nemmeno avuto il tempo di reagire: si sarebbero aspettati maggiore decisione dello statunitense nel reclamare il pallone, ma questa non c’è stata.

Ancora peggio è andata sul secondo rigore. Dopo che Fonseca nello spogliatoio aveva ribadito ad alta voce che Pulisic è il rigorista, ecco arrivare il contatto in area tra Kean e Gabbia che ha portato al secondo penalty a favore dei rossoneri. Fischiato il fallo, Tomori ha preso il pallone e l’ha consegnato al connazionale Abraham. Pulisic in questa occasione ha reclamato il pallone, ma l’ex attaccante della Roma non gliel’ha consegnato allontanandolo con il braccio destro. Dalla panchina Fonseca ha urlato ma nessuno ha fatto nulla per evitare l’ammutinamento: né i due calciatori inglesi né il capitano Theo Hernandez che, dopo aver fallito il primo penalty, sarebbe dovuto intervenire per ristabilire in campo le gerarchie e invece non l’ha fatto.

Ahi Genoa: Gilardino perde anche Vitinha!

Ancora una tegola per Alberto Gilardino ed il suo Genoa. Si è infatti fermato per una lesione al flessore, rimediata contro l’Atalanta ma emersa alla ripresa degli allenamenti, l’attaccante portoghese Vitinha. Vitinha salterà sicuramente la gara con il Bologna e verrà rivalutato per la sfida successiva. Il tecnico rossoblù è già alle prese con una vera e propria emergenza considerando che al momento gli indisponibili sono Malinovskyi, fino alla seconda metà della stagione, Badelj, Bani, Messias, Ekuban e Frendrup. Dei giocatori assenti a Bergamo sono solo tre gli elementi che stanno lavorando per un possibile rientro alla ripresa: Messias, Ekuban e Frendrup. Mentre sarà da valutare Bani, uscito a fine primo tempo, ma per il quale gli esami hanno escluso lesioni muscolari.

Stagione finita per Zapata. Confermata la rottura del crociato

Gli accertamenti strumentali cui è stato sottoposto Duvan Zapata, uscito anzitempo dal campo nella gara contro l’Inter, hanno evidenziato una lesione del legamento crociato anteriore, del menisco mediale e del menisco laterale.  Tutto il Torino Football Club abbraccia affettuosamente Duvan con l’augurio di rivederlo al più presto protagonista in campo con la maglia granata.


Daniel Maldini si prende l’azzurro: “E’ il momento giusto…”

”Penso che questa convocazione sia arrivata al momento giusto, un momento perfetto, mi sento bene in campo e sto bene con la mia squadra”. Così Daniel Maldini commentando a Coverciano la prima chiamata in Nazionale dove rappresenta la terza generazione dopo il nonno Cesare e il papà Paolo.”Mio padre era contento ma non mi ha detto nulla di particolare – ha continuato il giocatore del Monza che proprio durante il raduno azzurro, venerdì prossimo, compirà 23 anni – Cosa vorrei per il mio compleanno? Già essere qui è un regalo. Sono contento e orgoglioso. Fa effetto vedere a Coverciano le foto dei miei familiari”.


Rocchi boccia i suoi arbitri: “Non siamo soddisfatti dell’ultima giornata…”

“Soddisfatto degli arbitraggi dell’ultima giornata? Direi di no”. A esprimersi è il responsabile della Commissione Arbitri Nazionale (CAN) Gianluca Rocchi che ha commentato quanto accaduto nel settimo turno di Serie A, caratterizzata da una serie di polemiche riguardanti l’attività degli arbitri. Il designatore si è espresso durante la presentazione del nuovo Codice di Giustizia Sportiva andata in scena allo Stadio Meazza di Milano sottolineando come sia impossibile avere un’omogeneità interpretativa completa.

“La formazione è fondamentale, ma ogni arbitro ha una testa pensante e una propria filosofia. E’ chiaro che l’ideale sarebbe avere una omogeneità al 100% ma è impossibile, perché siamo esseri umani – si è espresso l’ex fischietto -. Sull’interpretazione si può discutere per settimane, ma non dimentichiamo che il calcio è anche soggettività. Dietro ogni decisione c’è sempre una persona”.

Rocchi non ha chiuso la porta a nuove soluzioni come quella del Var a chiamata e del tempo effettivo che potrebbero così aiutare i direttori di gara durante il proprio operato: “Sono proposte su cui non posso rispondere più di tanto perché sono in corso di valutazione. Di sicuro il Var a chiamata è una soluzione alternativa, potrebbe essere una soluzione complementare per aiutare l’arbitro a trovare una soluzione corretta – ha sottolineato il designatore -. Il tempo effettivo? Stiamo facendo un lavoro importante sulle perdite di tempo, un lavoro certosino per anticipare le riprese del gioco, l’eventuale introduzione del tempo effettivo porterebbe sicuramente a uno stravolgimento importante, ma tutti giocherebbero gli stessi minuti”.


Ultras, Abodi: “Fuori dallo stadio chi non rispetta le regole”

“Il calcio è fatto per i tifosi, non c’è cosa peggiore che tradire questo spirito con atteggiamenti che con il calcio non hanno nulla a che vedere. Anche le curve sono luogo di socialità e libertà. Esistono due categorie di tifosi: i tifosi, specialmente i giovani, a cui diciamo sempre grazie; e poi ci sono quelli che non rispettano le regole della vita e loro devono stare fuori dallo stadio”. Così il ministro dello Sport Andrea Abodi ospite di Sky Tg24, a proposito dei fatti di cronaca degli ultimi giorni sull’inchiesta ultrà a San Siro. “Servono nuove regole? Non servono regole nuove – ha affermato il ministro – ma bisogna applicare quelle che ci sono. Usare la tecnologia: esistono strumenti che consentono la riconoscibilità di coloro che non si comportano bene e useremo quindi la biometria. Chiederemo anche alle società di fare qualcosa e cioè ritirare il gradimento ai soggetti che non si comportano in modo adeguato. E chi ha commesso reati gravi non deve far parte di questa comunità”.

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Cremonese: esonerato Stroppa, ora Corini in pole

La notizia era nell’aria come era stato anticipato dalla nostra redazione, ora è ufficiale: la Cremonese ha esonerato Giovanni Stroppa. Troppo pochi gli 11 punti in 8 partite per le ambizioni del club, che ha così deciso di separarsi dall’allenatore dopo poco più di un anno.
Il club ha comunicato di aver esonerato l’allenatore con un comunicato ufficiale, che recita: “U.S. Cremonese comunica di aver sollevato dalla conduzione tecnica della prima squadra il signor Giovanni Stroppa. Il club grigiorosso desidera ringraziare l’allenatore e il suo staff per la serietà, la professionalità e la passione dimostrate nel lavoro quotidiano svolto sin dal loro arrivo a Cremona”.
Il nuovo allenatore sarà Eugenio Corini, pronto a ripartire dopo l’esperienza al Palermo.

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Olanda, lutto per la scomparsa di Neeskens

Lutto nel mondo del calcio: all’età di 73 anni è morto Johan Neeskens. Insieme a Cruyff era stato uno dei più grandi protagonisti del calcio olandese degli anni Settanta. Uno degli artefici del cosiddetto calcio totale che ha fatto la storia del calcio diventando un modello al quale si sono ispirati generazioni di allenatori e club. Avevano giocato insieme sia al Barcellona che all’Ajax. Con la nazionale avevano conquistato due medaglie d’argento ai Mondiali (1974 e 1978) e una di bronzo all’Europeo del ’76.