I temi trattati da Juncker nel suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione prima delle elezioni del 2019
Al Parlamento europeo, mercoledì mattina, il presidente della Commissione Juncker ha tenuto il suo ultimo discorso sullo stato dell'Unione prima delle elezioni del prossimo maggio e dell’insediamento di una nuova Commissione.
Sul modello americano, questo appuntamento consente di presentare al Parlamento il lavoro e i progetti della Commissione europea, per indicare la direzione della politica dell'Unione.
Quali sono stati i punti toccati da Juncker?
Iniziamo subito da quello che interessa più di altri il dibattito in Italia: la questione migranti.
"Non possiamo cercare ogni volta soluzioni ad hoc per le persone che arrivano sulle navi. Non sono adatte... abbiamo bisogno di più solidarietà e deve essere organizzata meglio - ha detto Juncker. - Gli stati membri non hanno ancora raggiunto un equilibrio tra la responsabilità che deriva dalla loro sovranità e la solidarietà che ci dovrebbe essere tra loro.
Questa solidarietà è necessaria per mantenere intatta l'area Schengen senza nessuna frontiera interna. Io continuo a essere contro i confini dentro l'Unione. Dove esistono, devono essere rimossi. Se dovessero restare, si tratterebbe di un inaccettabile passo indietro dell'Europa".
Il presidente della Commissione ha poi invitato la presidenza di turno austriaca perché si adoperi a riformare in maniera adeguata le regole sull'asilo in Europa.
Infine, Juncker ha proposto di potenziare la Guardia di frontiera e costiera dell'Unione con 10mila uomini entro il 2020 per il controllo dei confini esterni dell'Europa.
Per quanto riguardo il resto del contenuto delle paroledi Juncker, questi i temi trattati.
Misure per garantire elezioni europee libere ed eque.
Per garantire che le elezioni del prossimo anno al Parlamento europeo siano organizzate in modo libero, equo e sicuro, Juncker ha annunciato una serie di misure concrete, tra cui una maggiore trasparenza nella pubblicità politica online e la possibilità di imporre sanzioni per l'uso illegale di dati personali al fine di influenzare deliberatamente l'esito delle elezioni europee. L'obiettivo delle attuali proposte della Commissione è di affrontare potenziali minacce alle elezioni e quindi rafforzare la capacità di recupero dei sistemi democratici dell'Unione.
Queste le azioni da intraprendere:
Raccomandazione sulle reti di cooperazione elettorale, trasparenza online, protezione dagli incidenti di cybersicurezza e lotta contro le campagne di disinformazione.
La Commissione raccomanda inoltre una maggiore trasparenza nella pubblicità e nei bersagli politici online.
Le autorità nazionali, i partiti politici e i media dovrebbero inoltre adottare misure per proteggere la rete e i sistemi di informazione dalle minacce alla cybersicurezza.
Guida all'applicazione della normativa UE sulla protezione dei dati.
Un emendamento legislativo per rafforzare le regole sul finanziamento dei partiti politici europei.
Un regolamento per mettere insieme risorse e competenze nella tecnologia della sicurezza informatica.
Porre fine ai cambiamenti stagionali legati all'ora legale.
Nel 2019, gli Stati membri avranno la libertà di decidere una volta per tutte se vogliono applicare in modo permanente l'orario estivo o quello invernale. La proposta legislativa mira a garantire che eventuali modifiche siano apportate in modo coordinato tra paesi limitrofi al fine di salvaguardare il corretto funzionamento del mercato interno ed evitare la frammentazione, che potrebbe sorgere qualora alcuni Stati membri mantenessero accordi di cambio dell'orologio stagionali mentre altri li abbandonassero.
Se ciò dovesse avvenire, l'ultima modifica obbligatoria all'ora legale sarebbe domenica 31 marzo 2019. Dopodiché, gli Stati membri che desiderano tornare in modo permanente all'ora invernale potrebbero ancora effettuare un ultimo cambio tra domenica 27 ottobre 2019. Dopo tale data, i cambiamenti orari stagionali non sarebbero più possibili.
Un nuovo modo di prendere decisioni sui temi di politica estera e di sicurezza comune
A tal proposito Juncker ha dichiarato: "Dobbiamo migliorare la nostra capacità di parlare con una sola voce quando si tratta della nostra politica estera. Ecco perché oggi la Commissione propone passare al voto a maggioranza qualificata in settori specifici delle nostre relazioni esterne, non in tutti i settori specifici, ma in settori specifici: questioni relative ai diritti umani e missioni civili. Ciò è possibile sulla base degli attuali trattati e credo che sia giunto il momento di utilizzare la clausola del Trattato di Lisbona che ci consente di passare al voto a maggioranza qualificata".
Vigilanza più forte contro il riciclaggio di denaro per rendere più stabile il settore bancario e finanziario
Nonostante l'Unione disponga di forti norme antiriciclaggio, i recenti casi di riciclaggio di denaro in alcune sue banche hanno sollevato timori sul fatto che tali norme non siano sempre applicate in modo efficace. Ciò non solo crea rischi per l'integrità e la reputazione del settore finanziario europeo, ma potrebbe anche avere implicazioni di stabilità finanziaria per alcune banche.
A tale scopo, la Commissione europea oggi ha proposto di modificare il regolamento che istituisce l'Autorità bancaria europea (ABE) al fine di rafforzare il ruolo dell'ABE nella vigilanza anti-riciclaggio del settore finanziario.
Concentrando i poteri antiriciclaggio in relazione al settore finanziario all'interno dell'Autorità bancaria europea e rafforzando il suo mandato, ciò dovrebbe garantire un maggior controllo sui rischi di riciclaggio di denaro da parte di tutte le autorità competenti, che avrebbero anche tutto l'interesse a collaborare tra loro e a condividere le informazioni.
Una procura europea con più poteri per combattere il terrorismo transfrontaliero
"Gli europei - ha detto Juncker - si aspettano giustamente che l'Unione si adoperi per la loro sicurezza. Ecco perché la Commissione propone oggi di estendere i compiti dei Pubblici ministeri europei per includervi anche la lotta contro i reati di terrorismo. Dobbiamo essere in grado di perseguire i terroristi in modo più coordinato, attraverso l'Unione.I terroristi non conoscono confini. Non dovremmo diventare involontari complici a causa della nostra incapacità di cooperare."
A tale scopo queste le iniziative da adottare: indagini coordinate, scambio tempestivo di informazioni, coerenza delle indagini nei diversi Stati membri.