Sono ormai quasi trenta anni di storia nella VideoArte internazionale quelli che Agostinelli ha prodotto in tutto il mondo. Sperimentazioni su tantissimi livelli, ricerca introspettiva all'interno del sistema.

Ha sconvolto la logica del guardare, trovando rilievi ed ombre nella saturazione dell'immagine o nella profondità di campo. Lavori come Cuore di Cane, oppure Nato, hanno segnato una svolta nell'immaginario estetico comune.

Per Agostinelli, seppur narrando storie, è stata soprattutto la ricerca all'interno del "mezzo" ad essere importante, a diventare quasi un'ossessione.

Negli ultimi lavori del 2020 ha sviluppato un'ulteriore scoperta, costruendo spessori in video come fossero sculture. L'immagine sembra essere scavata, ragnatele e tessiture che viene voglia di toccare per sentirne il rilievo.

L'anno appena trascorso lo ha visto vincitore del premio BIO&ARTS al prestigioso MISFF (Montecatini International Short Film Festival) e il Ministero dei Beni Culturali ha riconosciuto il suo archivio trentennale come bene nazionale. In questi mesi infatti, grazie a degli stage appositi si stanno digitalizzando tutti i suoi lavori.