Paul Cézanne è ricco quanto Emile Zola è povero. Lasciano Aix per arrivare a Parigi, dove frequentano gli stessi luoghi, dormono con le stesse donne, sputano sui borghesi, fanno il bagno nudi, soffrono la fame o mangiano troppo, bevono assenzio o si fanno trenta ore di treno per osservare un tramonto. 

Il tempo trascorre e, mentre Paul è divenuto pittore, Emile è uno scrittore, di successo. La fama, la gloria e il denaro gli hanno fatto dimenticare l'amico e instaurare una relazione con la donna che Paul amava. Eppure, nonostante si siano persi, i due si ritroveranno, come due amanti che non possono smettere di amarsi. 

Questa la trama di Cézanne et moi, di Danièle Thompson, film del 2016 che sarà presentato in anteprima assoluta dall’11 al 29 aprile al Cinema Spazio Oberdan di Milano

Tra gli interpreti principali Guillaume Canet, Guillaume Gallienne, Alice Pol, Déborah François e Pierre Yvon.

L'evento - realizzato in collaborazione con il Comune di Milano, MondoMostre Skira e Fondazione Cineteca Italiana - si collega idealmente alla mostra "Manet e la Parigi moderna" (8 marzo – 2 luglio 2017), in corso presso Palazzo Reale, con circa cento opere provenienti dal Museo d’Orsay di Parigi.

Il percorso espositivo ha al centro la figura di Édouard Manet ma in realtà presenta anche capolavori di altri maestri del tempo, fra i quali Paul Cézanne.

Paul Cèzanne (1839 – 1906) è stato non solo uno dei massimi esponenti dell’impressionismo ma anche colui che nell’ultima parte della sua vita artistica ha ulteriormente rinnovato il linguaggio pittorico aprendo la strada alle sperimentazioni più ardite fra cui il cubismo.

Émile Zola (1840 – 1902), prima critico d’arte poi scrittore, da subito sostenitore del movimento impressionista, teorizzò e inaugurò il naturalismo letterario. I suoi romanzi
costituiscono un immenso affresco della società del tempo, osservata con rigore scientifico e con una scrupolosa ricognizione storica, sociologica, linguistica, di cui Il ventre di Parigi costituisce un perfetto esempio.