Se fossimo in Inghilterra da settimane i bookmakers starebbero già raccogliendo le scommesse sulla possibile durata del Governo Conte.

Secondo i più attenti osservatori politici, infatti, il destino del Premier sarebbe oramai segnato e da molti giorni sarebbero  in corso manovre più o meno velate tra esponenti di primo piano dei partiti di maggioranza e minoranza.

Il senatore Pier Ferdinando Casini, che sulle manovre di palazzo la sa lunga, sulla durata del Governo ha ipotizzato: “Un mese … forse due. Poi i gravi problemi economici imporranno di correre ai ripari”.

Sempre più insistente circola il nome di Mario Draghi alla guida di un governo tecnico.  

Non c’è da sorprendersi perché quanto è successo ieri a Strasburgo, con Lega e Forza Italia contrari ai coronabond, Fratelli d’Italia invece favorevoli, i pentastellati astenuti sulla risoluzione finale, confermerebbe il malevolo proposito di far sì che Conte si presenti indebolito al Consiglio dei leader UE,  giovedì 23 aprile.

Senza poter contare su una maggioranza unitaria e coesa, infatti, è evidente che il Premier avrà meno chance di ottenere dai suoi omologhi europei l’assenso a manovre di sostegno, senza contropartite, che consentano al nostro Paese di tirarsi fuori dalla emergenza Covid-19.

Non solo, ma ritornato dal Consiglio UE senza un successo almeno parziale il Premier avrà vita dura a guidare un esecutivo in frantumi, con dem e pentastellati più interessati ed indaffarati a litigare per la spartizione dei vertici di Eni, Enel, Poste, Leonardo, Terna, Enav, Mps, ... che non a decidere sul lockdown e sulla “Fase 2”.

Potrebbe essere quello, forse, il momento in cui Giuseppe Conte tiri le somme della sua esperienza di governo e rifletta sul prezzo che dovrà pagare per aver assecondati oltremodo gli umori incoerenti e mutevoli di un psicolabile Mostro a 5 Stelle.

Un mostro nato da una mente spocchiosa e megalomane, convinta che si possa affatturare il prossimo turlupinandolo.

Un Mostro a 5 Stelle che gli ha aperto, è vero, le porte di Palazzo Chigi, ma che si è ripagato ogni giorno vincolandone le scelte ed imponendo decisioni spesso illogiche.

Un Mostro a 5 Stelle in stato confusionale permanente perché popoloso di personaggi senza arte né parte, mediocri e privi di scrupoli, insaziabili di protagonismo per la consapevolezza di dover approfittare di una notorietà che per loro non avrà futuro.

Giuseppe Conte potrebbe ripensare a quelle decisioni che è stato costretto a prendere pur non condividendole, ai perché non ha valutate con attenzione le cause che in meno di 24 mesi hanno fatto precipitare quel mostro da primo movimento a terza o quarta rappresentanza politica.

Ma il Bing Bang ha detto stop e tra poche ore, con un governo in ordine sparso, dovrà affrontare il Consiglio UE e lottare per portare a casa il miglior risultato per il Paese.

Impresa ardua ma come italiano e per il bene di tutti noi non posso che suggerirgli “non ragionar di loro, ma guarda e passa”  insieme al sincero augurio: in bocca al lupo!