In attesa di conoscere ufficialmente la lista dei ministri, a partire dal premier, che verrà comunicata al presidente della Repubblica nel pomeriggio di lunedì, Lega e 5 Stelle festeggiano già i successi del nuovo governo.

Queste le parole di Salvini: «Nei due giorni di gazebo della Lega nelle piazze di tutta Italia avete partecipato in 215 MILA, con il 91% di SÌ al programma di governo! Per questo risultato emozionante, una sola parola: GRAZIE!
Le idee di ciascuno di voi faranno parte del nostro Futuro.»

E queste quelle del Movimento 5 Stelle: «In questo contratto ci sono tutte le cinque stelle del MoVimento 5 Stelle, le nostre battaglie storiche come l’acqua pubblica, la lotta al consumo di suolo, la difesa dell’ambiente, il contrasto alle grandi opere inutili, le norme anti corruzione e una seria legge sul conflitto di interesse. E ci sono anche i tanti punti del programma per la qualità della vita con cui ci siamo presentati alle elezioni: il reddito e la pensione di cittadinanza, gli aiuti alle imprese e alle famiglie con figli, la sburocratizzazione.

Sono le cose per cui 11 milioni di italiani ci hanno dato fiducia. In questo contratto c’è ognuno di voi, ogni singola riga è stata scritta pensando a come migliorare la vita di un padre di famiglia, di un giovane che cerca lavoro, di un imprenditore che lotta per non chiudere la sua azienda, di una giovane madre che vuole mettere al mondo un figlio. Con questo contratto diremo all’Europa che il benessere e la felicità dei cittadini vengono prima di ogni altra cosa.

È il momento del coraggio, di governare e di cambiare l'Italia!»

A ben guardare, però, tutte le cose per cui gli italiani avevano dato fiducia ai 5 Stelle, non parrebbero esserci. Un esempio, il programma fiscale:

"[Famiglie]: i 4 scaglioni sono Irpef riformati sono i seguenti: No Tax Area da 8.000 a 10.000 euro, riduzione al 23% per i redditi fra 10.000 e 28.000 (oggi si arriva fino al 27%), riduzione
dal 41 al 37% per i redditi fra 28.000 e 100.000 euro e riduzione dal 43 al 42% per i redditi superiori ai 100.000 euro. La riforma Irpef, compresa estensione no tax area, ha un costo netto di 3,5 miliardi annui.

[Imprese]: sul versante delle imprese abbiamo previsto un intervento duplice che riguarda da una parte la riduzione del cuneo fiscale nella componente INAIL (riduzione dell’1%, che vale 2,5 miliardi) e dall’altra il dimezzamento dell’Irap (11-12 miliardi). Il fine è riattivare gli investimenti privati e con essi l’occupazione."

Ci sarebbe poi la questione legata alla sicurezza:
"È necessario evitare, sull’onda della paura, di assumere provvedimenti inutilmente restrittivi delle libertà personali e dei diritti fondamentali della persona.
Per evitare che gli interessi prevalenti tra tutela della sicurezza collettiva, privacy e libertà individuali siano piegati, di volta in volta, alle derive emozionali causate da eventi tragici, i provvedimenti da adottare in tema di sicurezza e libertà devono essere efficaci in entrambe le direzioni, ma con una prevalenza verso la tutela della sicurezza collettiva."

Adesso, invece, i 5 Stelle hanno adottato la flat tax e non possiamo dimenticare che sponsorizzano una revisione delle regole relative alla difesa personale dentro la propria abitazione che, in base a quanto vuole la Lega, dovrebbero prevedere l'uso indiscriminato di un'arma senza pagarne le minime conseguenze. Oltre al fatto che la Lega è il partito principe nell'invocare "provvedimenti inutilmente restrittivi delle libertà personali e dei diritti fondamentali della persona", sull'onda della paura. Argomento da contrastare secondo il programma pentastellato.

Ci sarebbe poi la questione della Tav tra Torino e Lione che interessa la Val di Susa e che per Salvini deve esser fatta e per Di Maio è da abolire, come affermato dai due leader già nelle scorse ore, con buona pace del rigore e della precisione con cui il "contratto di governo" dovrebbe esser stato scritto.

Ma gli "esempi" sopra riportati sono tutte quisquilie, come anche l'inesistente indicazione relativa alla sostenibilità finanziaria e regolamentare (in relazione agli accordi europei) dei vari punti del nuovo governo.

E così è inutile anche sottolineare che il programma, così lasco nella interpretazione di molti dei suoi punti programmatici, è invece assolutamente preciso per quanto riguarda i rapporti che l'Italia dovrà avere con la Russia di Putin!

Ma chieder lumi, di questi tempi specialmente, è cosa inutile. Tutti sono ottimisti, felici del cambiamento che porterà l'Italia e chi vi risiede a dover sottostare dalle necessità politico finanziarie del duo Renzi-Berlusconi a quelle nazional-populiste del duo Salvini-Di Maio. Evidentemente, di meglio non ci meritiamo.