Esteri

In Spagna mozione di censura contro Sanchez

Questo mercoledì si tiene in Spagna, il Congresso nazionale dei deputati discute per il secondo giorno consecutivo la mozione di censura del partito di Santiago Abascal, Vox, contro il governo di coalizione guidato da Pedro Sánchez.

A differenza della mozione di censura promossa da Sánchez quando governava l'ex presidente Mariano Rajoy, in questa la maggior parte delle formazioni affronta il dibattito senza troppe aspettative.

Questa è già la sesta mozione di sfiducia costruttiva (che permette, se approvata, di far cadere il governo che viene sostituito da chi ha promosso la stessa mozione) della storia spagnola e la seconda promossa da Vox, anche se questa volta il suo candidato è Ramón Tamames, storico ed economista, che ha accettato di guidare la mozione di censura promossa dal partito di Abascal contro il premier Pedro Sanchez.

La mozione di censura che attualmente conta sull’appoggio dei soli 52 deputati di Vox non ha praticamente quasi nessuna possibilità di successo, ma apre diversi fronti nella intricata fase politica spagnola. La possibilità che si ripeta il risultato della scorsa mozione di censura presentata sempre da Vox nel 2020, che ottenne 220 contrari ed appunto solo 52 voti favorevoli è altissima, ma il senso politico questa volta pare avere tutt’altro rilievo.

Innanzitutto, la prima cosa che salta agli occhi è la figura scelta per capeggiare questa mozione che certamente non si può definire vicino alle idee politiche di Abascal e Vox. Ramón Tamames, 89 anni, è una delle grandi personalità politiche spagnole.

Nel corso della sua vita, l'ex militante ha affiancato le principali personalità politiche del Paese. È un professore universitario, uno scrittore prolifico e ha anche collaborato a diversi media. Durante gli anni '50, quando era un attivista studentesco, Tamames affrontò la dittatura franchista e finì in prigione nel 1956. Nello stesso anno divenne membro del PCE, di cui sarebbe diventato membro del Comité Executive 20 anni dopo.

Prima deputato al Congresso, divenne poi consigliere e primo vicesindaco del Comune di Madrid tra il 1979 e il 1981, sotto il mandato di Enrique Tierno Galván. Dal punto di vista dell’immagine certamente questo fatto non può che colpire e rafforzare in un certo senso il partito di estrema destra spagnola e che secondo alcuni osservatori rende comunque questa mozione in qualche maniera storica.

Ma quello che rende la mozione particolarmente importante riguarda l’atteggiamento che avrà il partito popolare, che fino a questo momento ha adottato sotto la guida del moderato nuovo segretario Alberto Núñez Feijóo. Già il fatto che Feijo, spinto probabilmente dai notabili del partito, abbia dichiarato l’astensione e non il voto contrario come aveva fatto invece l’ex segretario Casado nel 2020, rappresenta certamente una novità importante e che può incidere nei prossimi mesi che porteranno alle elezioni legislative a dicembre.

Abascal, che non ha mai nascosto di presentarsi come unica vera opposizione al governo in carica, in questo modo intende stanare i popolari da quella sorta di apatia e quiete vivere, che sembra pervaderli, in vista delle elezioni, il cui esito appare assai più incerto di qualche mese fa ( il distacco tra popolari e socialisti si è ridotto a soli cinque punti dagli oltre dieci dello scorso anno). Non è un caso che lo stesso Sanchez ha approfittato di questo per attaccare duramente i Popolari per questa loro scelta di astenersi che li avvicinerebbe come all’ultradestra con pesanti ripercussioni sul loro futuro, come ha detto in parlamento lascia una macchia e, prima o poi, "l'estrema destra verrà a chiedere una seconda dilazione di pagamento per saldare i debiti".

Ed in effetti il vero obiettivo di Vox e di Abascal sembra essere quello di arrivare comunque ad una sorta di accordo con i popolari per vincere le elezioni e governare insieme nella prossima legislatura. La strada è sempre stata in salita perché Feijoo ha sempre negata la volontà di allearsi con Vox, ma certamente questa scelta non può che inasprire il conflitto con i socialisti e condurre comunque i popolari a valutare comunque un possibile sostegno futuro dalla destra di Vox per le prossime legislative.

Questo può essere possibile proprio perché all’interno del partito dei popolari al loro interno da tempo debbano convivere con due anime ben distinte, una più moderata, incarnata dall’attuale segretario e un ‘altra più vicina sicuramente alla destra che ha come sua leader sul campo la presidente di Madrid, Isabel Diaz Ayuso, ma che può contare sul lavorio dietro le quinte del sempre potentissimo ex premier Jose Maria Aznar ( non a caso primo sponsor proprio della Ayuso). Ed è proprio questa fetta dei popolari che Abascal spera con il suo gesto di risvegliare per riportare i popolari ad una seria e dura opposizione.

Autore Vincent Caccioppoli
Categoria Esteri
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