Il progetto della Accademia Discografica Nazionale è quello di creare i protagonisti della scena musicale italiana con i MASTER in Discografia, Management, Sound Engineering, Skatting, Biodinamica del Suono, Broadcast Radiofonico con la partecipazione di Discografici, Produttori, Manager & Stampa Radio TV, Direttori d'orchestra, Coach e Sound Engineering.
Vogliamo raccontare l' Accademia Discografica Nazionale attraverso l'esperienza vissuta da tutti coloro che hanno deciso di affidare il loro talento alla professionalità del suo staff.
Intervista a Chicca Sciarresi.
Descrivi la tua esperienza in Accademia come ti sei sentita?
Ricordo che sono arrivata insieme alla mia manager puntualissima, tanto non vedevo l’ora di partecipare ed esibirmi. Il teatro molto accogliente mi ha fatto sentire a casa, soprattutto per il fatto che il teatro in genere è casa per me. Il fatto di trovarmi con altri musicisti e altri artisti, mi ha permesso veramente di staccare la spina a tanti problemi che tutti stiamo vivendo. C’era una ragazza ucraina, alla quale prima ho chiesto come andava perché tardava a salire sul palco. Dalla platea, aspettando il mio turno di esecuzione, spontaneamente ho chiesto notizie bloccando per un po' lo spettacolo. La cosa che più mi ha fatto piacere è che nessuno si è sentito infastidito dalla mia interruzione, anzi, hanno partecipato all’ascolto della risposta con preoccupazione, persino il direttore artistici Mario Greco ha accettato e partecipato alle informazioni, non buone purtroppo dice lei, e racconta che stanno armando i civili, e che i parenti è difficile rintracciarli e manca un po' di tutto, che i bimbi sono terrorizzati. L’umanità e l’unione l’abbiamo fatta sentire con un applauso anche da parte di Mario Greco, ed è questo lo spirito che c’è in Accademia, professionale, preciso, specifico, ma anche l’abbraccio virtuale a chi è in difficoltà!
Cosa hai provato?
Ho percepito un senso di tranquillità e nello stesso tempo di adrenalina quando sono salita su quel bel palco. Certa che al bisogno, una mano arriva immediatamente, dove ognuno pensa al suo percorso artistico, certo, ma tutti sono anche a disposizione per un sorriso per due parole di incoraggiamento per tendere una mano e per fare anche critiche costruttive, perché no!
Come ha cambiato e come credi che ti cambierà questo evento?
In realtà eventuali cambiamenti lavorano autonomamente dentro di noi, ed è difficile individuarne la scia, ma io lo intravedo nel mio senso di sicurezza nell’esibizione che acquisisco ed ho preso anche grazie a questa esperienza. Non mi sento più così agitata a salire sul palco, anzi, sono molto padrona della situazione, un po' lo sono sempre stata, ma adesso, grazie anche al direttore artistico Mario Greco che sa, conosce la psicologia degli artisti che stima, e magistralmente riesce a smorzare le ansie le agitazioni di tutti e mette a proprio agio chi deve esibirsi, e questo è un raro pregio, forse perchè egli stesso è un musicista e capisce tutta l’enfasi le problematiche anche tecniche, anzi è come me un chitarrista, dunque sa benissimo cosa succede ad una chitarra che non si riesce ad accordare a puntino e tutto il resto, una pacchia dunque, ci si sente capiti apprezzati stimati e molto stimolati.
Tre aggettivi per descrivere la tua musica.
Due volte cantautore! Dalla nascita credo proprio, visto che il mio primo brano l’ho scritto a 13 anni non ancora compiuti! Mi esprimo attraverso le immagini creando dei veri e propri corti, scelgo le parole giuste che abbiano musicalità espressiva, dunque, 3 aggettivi: - Raffinata-profonda nei contenuti- ricca di armonia e melodia. Però ho solo ridotto all’osso quel che potrei dire, ma ho a disposizione solo 3 aggettivi!
Se non fossi una musicista che faresti?
Quello che in contemporanea già faccio, io amo scrivere, anche articoli su testate online, amo comporre e orchestrare, amo scrivere cortometraggi, e come dicono coloro che ha dato battesimo alla mia passione, Mogol Battisti, IL MIO MESTIERE E’ VIVERE LA VITA, CHE SIA DI TUTTI I GIORNI O SCONOSCIUTA…! Del resto da artista che si rispetti, vivo di emozioni., non a caso tutti dicono che sono battistiana nelle composizioni e nella parte letteraria.
Quando hai iniziato a suonare e quando hai scritto la prima canzone?
Ho iniziato all’età di 12 anni, poi molto più avanti ho frequentato il Conservatorio Morlacchi di Perugia per la classe di percussione, ma mi regalarono una chitarra di quelle orribili a 12 anni e in tre giorni suonavo già correttamente “La canzone del sole” di Battisti; ricordo che avevo le bolle sulla punta dei polpastrelli della mano sinistra, ma continuavo, non mi importava per quanto ero e sono innamorata della chitarra. Dopo 10 giorni circa avevo formato già i calli che mi permettevano di suonare senza problemi, Mario Greco lo sa che i musicisti, soprattutto di strumenti a corse hanno i calli, ma li hanno anche i percussionisti i saxofonisti i violinisti, e a noi non ci importa, l’importante è suonare ed esprimere le nostre emozioni per condividerle con gli altri! La mia prima canzone come ho già detto l’ho scritta a 13 anni non ancora compiuti.
La tua canzone “biglietto da visita”?
“Alle prime luci dell’alba” che è su tutti gli store, ma tante altre che ho scritto, e che scriverò mi rappresentano inesorabilmente, perché in ognuna di loro ci sono io in tutto il mio essere creativo e di vita.