Due i fatti più importanti della 31.esima giornata di Serie A che si concluderà con i posticipi di stasera Spal - Udinese e Verona - Inter.
La doppia sconfitta al vertice di Lazio e Juventus? L'ennesima vittoria dell'Atalanta che, con un pizzico di fortuna, potrebbe addirittura rimettere in discussione la corsa allo scudetto? La vittoria del Lecce che inguaia sempre di più il Genoa? Niente di tutto questo.
Il primo riguarda l'allenatore del Bologna che ieri sera, intervistato a Sky dopo la sconfitta casalinga con il Sassuolo, si è prima complimentato con la squadra di De Zerbi e, successivamente, ha detto ai giornalisti di Sky che non gli era piaciuto per nulla il commento fatto dal giornalista Caressa e dai suoi ospiti in studio nella trasmissione Sky Calcio Show su Inter Bologna:
"Abbiamo vinto con l'Inter e in quella trasmissione in cui si tolgono la giacca, con quello piccolino che conduce... il marito di quella Benedetta Parodi... si è parlato solo di Inter, non si è detto niente sul Bologna. È una vergogna. Sembrava Inter Channel".
In trenta secondi, Sinisa Mihajlovic ha giustamente criticato Caressa, la conduzione della sua trasmissione, mettendo anche in braghe di tela il taglio editoriale di Sky Sport, dove si parla sempre solo di alcune squadre, le solite, mentre le altre sono solo di contorno e se ne parla solo perché non è possibile non citare il nome dell'avversario con cui giocano Inter, Milan, Juventus, Napoli...
Mihajlovic si è scocciato e, alla sua maniera, lo ha ricordato ai distrattissimi giornalisti di Sky. Giustamente!
Il secondo fatto più importante di giornata è l'ennesima porcata arbitrale dell'ormai mitico arbitro Fabbri, che già si era distinto alcuni giorni fa in Lazio - Fiorentina.
Ancora una volta Fabbri riesce a combinarla grossa, stavolta non assegnando un rigore clamoroso al Parma... addirittura dopo aver visto le immagini dell'azione al Var.
Era il 74′ di Roma - Parma con il risultato sul 2-1 per i padroni di casa. Il romanista Mancini, su un cross, va a contrasto con il parmense Kucka, commettendo addirittura due falli: dà una gomitata sul collo dell'avversario e contemporaneamente tocca con il braccio la palla verso cui si era proteso... volontariamente. L'azione si svolge nell'area della Roma, ma l'arbitro Fabbri non si accorge di nulla. Il Var lo richiama al monitor in campo e tutti, anche da casa, vedono quanto accaduto. Tutti, ma non Fabbri, che non concede un rigore solare, sacrosanto.
Fabbri, in Lazio - Fiorentina aveva assegnato un rigore alla Lazio non accorgendosi che il fallo era in realtà una simulazione di Caicedo. In quell'occasione Fabbri si era rifiutato di far validare l'azione dal Var per avere conferma di aver visto giusto.
Stavolta Fabbri ha fatto l'esatto contrario, ma continuando a sbagliare.
Inutile esprimere giudizi su Fabbri. Considerando tutto quello che è successo quest'anno dal punto di vista arbitrale, è evidente che la credibilità dell'AIA è ormai pari a zero. In una situazione simile, il designatore Rizzoli avrebbe dovuto da tempo già rassegnare le proprie dimissioni. E ancor prima di lui il presidente Nicchi. Ma se personaggi simili continuano ad occupare gli incarichi finora svolti, è chiaro che questo non ha nulla a che vedere con la logica e, quindi, con la correttezza del campionato.
Ognuno tragga le conclusioni che preferisce.