"Onorevoli deputati, condivido che lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi, come quelle di Acca Larentia, che causò il vile assassinio di giovani vite, che rimane tuttora senza giustizia, sia stato tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un'epoca condannata dalla storia. Nel corso della mia audizione di ieri in Senato ho registrato - e lo sottolineo - una trasversale distanza di tutte le forze politiche da quei comportamenti contrari alla nostra cultura democratica e che le immagini dei media hanno divulgato.Le Forze di polizia hanno adottato lo stesso modulo operativo seguito nelle analoghe manifestazioni effettuate negli anni scorsi, frutto di esperienze professionali e di competenze tecniche consolidate, che non mutano di fronte a qualsivoglia manifestazione, pur di diverso estremismo ideologico. Penso, ad esempio, alle tante, recenti iniziative anti-israeliane svolte a seguito della crisi in Medio Oriente.Vorrei evidenziare che la commemorazione di Acca Larentia, a cui quest'anno hanno aderito circa 1.000 persone, nel passato, con le stesse modalità, ha registrato numeri ben maggiori, con un picco di 3.000 presenze nel 2018 [in occasione del 40° anniversario, ndr].La questura di Roma, a cui va il mio plauso, ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti, privilegiando le attività di osservazione, più proficue per l'acquisizione di elementi utili da sottoporre all'autorità giudiziaria ai fini dell'accertamento dell'eventuale commissione di reati. La stessa questura ha trasmesso alla competente autorità giudiziaria una prima informativa di reato, contestando il delitto di apologia del fascismo, a carico di 5 esponenti di CasaPound, individuati fra i partecipanti, cui seguiranno ulteriori comunicazioni all'esito del riconoscimento e dell'identificazione degli ulteriori convenuti alla manifestazione.Quanto alle ulteriori iniziative da porre in essere per lo scioglimento di organizzazioni di carattere eversivo, ricordo che la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che Governi anche sostenuti dalla parte politica degli onorevoli interroganti non hanno mai adottato iniziative in tal senso".

Così, alla Camera, ha risposto il ministro dell'Interno Piantedosi alla segretaria dem Elly Schlein che in precedenza gli aveva chiesto quali iniziative urgenti il Governo avesse intenzione di adottare per impedire il ripetersi di quanto accaduto il 7 gennaio in via Acca Larentia e per attivare le procedure atte allo scioglimento dei gruppi neofascisti.

Dopo aver ascoltato la risposta del ministro, questa è stata la replica della Schlein: 

"Signor Ministro, siamo costretti a dichiararci profondamente insoddisfatti da queste risposte. Non si può parlare di una casistica limitata e ci aspettiamo e continueremo ad insistere che queste organizzazioni neofasciste vengano sciolte, come chiede la Costituzione, perché rappresentano un pericolo per la pubblica sicurezza, e questo le dovrebbe interessare. Sono sbagliati, quindi, i divieti della legge Scelba e della Costituzione? Noi non lo crediamo. Abbiamo presentato una proposta di legge, firmata anche da esponenti di altre forze di opposizione, che raccoglie la spinta delle associazioni antifasciste per rendere ancora più chiara la disciplina, che punisce chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo.A preoccuparci, però, le dico non è solo il fatto che queste domande rimangano inevase, sono le ambiguità di questa destra a preoccuparci, che torna addirittura indietro rispetto a quando almeno riconosceva il fascismo come male assoluto. Avere un Presidente del Senato che cerca di legalizzare il saluto fascista, il saluto romano, è un insulto a chi ha fatto la Resistenza in questo Paese, è un insulto a chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia. E non raccontateci, come fa l'onorevole Rampelli, che sarebbero cani sciolti: sono un branco organizzato con cui siete andati a spasso per anni e che hanno nostalgia del disciolto - quello sì - partito fascista.O dimentichiamo la Presidente del Consiglio Meloni, accompagnata nel 2008 proprio ad Acca Larentia dall'onorevole Rampelli e da Castellino, condannato a più di 8 anni di reclusione per l'assalto alla CGIL? È imbarazzante il silenzio della Presidente Meloni, che non riesce nemmeno ora a dire una parola di condanna.Ad Acca Larentia abbiamo visto il fermo immagine di un Paese in cui non ci riconosciamo, legato a rituali del peggiore passato della nostra storia. Ecco, mentre i vostri deputati, che inneggiano al Duce, giocano con le pistole a Capodanno, mentre i vostri Sottosegretari citano Mussolini, i vostri capigruppo citano Marinetti, siete gli stessi che tagliano pensioni, tagliano la sanità e sviliscono il lavoro.La Presidente Meloni ha parlato 3 ore la settimana scorsa, ma le sarebbero bastati 10 secondi per dichiararsi antifascista, come la Costituzione su cui ha giurato. Io credo questo: siccome ha detto più volte di non essere ricattabile, ci chiedevamo chi la stesse ricattando. Beh, si sta ricattando da sola evidentemente, perché resta in ostaggio del suo passato, da cui continua a non voler prendere la distanza. Noi insisteremo a chiedere lo scioglimento delle organizzazioni neofasciste, perché l'antifascismo crediamo dovrebbe essere un patrimonio condiviso in questa Aula, in queste istituzioni".

Morale. Se Meloni pretende che il suo partito, Fratelli d'Italia, sia altra cosa dal MSI (da cui proviene) e se pretende di esser definita una conservatrice e non più una (post) fascista, perché non ha condannato quanto accaduto il 7 gennaio? Lo hanno fatto i leader delle altre forze politiche... vista la sua storia avrebbe, lei, dovuto farlo per prima... invece...  Ma non c'è sa meravigliarsene, visto che, nonostante abbia giurato sulla Costituzione, non si è mai dichiarata antifascista.

Nel frattempo, tramite il proprio ufficio stampa, l'ANPI nazionale ha presentato una denuncia/querela contro tutti i partecipanti al raduno fascista del 7 gennaio in Via Acca Larentia:

"Durante la manifestazione, che si ripete da anni con le stesse modalità, i circa mille partecipanti, schierati in formazione paramilitare e al grido “presente”, per ben tre volte e all'unisono si esibivano nel saluto romano (...).La Legge Scelba sanziona l'apologia del fascismo in quanto esaltazione dei principi e delle figure che costituiscono i punti di riferimento del regime fascista (l'art. 4, infatti, punisce chiunque «pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo oppure le sue finalità antidemocratiche») nonché chi compie gesti esteriori e materiali riconducibili al disciolto partito (l'art. 5, infatti, punisce chiunque «partecipando a pubbliche riunioni, compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista»).  (...)  La manifestazione qui censurata, che avrebbe dovuto svolgersi come mera commemorazione dei defunti, si è come sempre tramutata nell'occasione per la rievocazione in chiave apologetica e l'esaltazione (criminale, s'intende…) del regime fascista: un migliaio di nostalgici impegnati a celebrare l'ideologia e le aberrazioni che hanno caratterizzato il ventennio fascista, in spregio alla barbarie che esso ha rappresentato e, non ultimo, delle suddette norme che vietano tali comportamenti, assolutamente intollerabili.Ciò, inevitabilmente, si risolve nell'auspicio e nell'incitazione per la ricostituzione del partito e solleva l'allarmante pericolo che le varie organizzazioni composte dai c.d. irriducibili e nostalgici del fascismo possano fondersi e dar luogo ad una nefasta ripetizione della cupa storia che ha caratterizzato il regime in parola".